CAGLIARI. Si parla di centomila persone in due giorni per “Mondo Ichnusa”: la spiaggia del Poetto è ridiventata la grande piazza e non solo per i cagliaritani e per i quartesi, ma anche per tantissime persone arrivate dall’hinterland e non solo. Certo: un afflusso così massiccio in un unico punto forse non fa bene alla spiaggia. E su questo bisognerebbe riflettere seriamente. Ma sembra quasi che l’occasione offerta dell’evento promosso da Ichnusa sia stata raccolta come una liberazione: dalla paura e dall’angoscia dell’allarme amianto (che ormai pare scongiurato) e dall’odissea dei baretti (demoliti e ricostruiti a tempo di record). E il Poetto ridiventa luogo di ricreazione e di festa. A oggi sono 99 anni da quando nel luglio del 1913 vennero inaugurati i “bagni Carboni” (che successivamente diventeranno lo stabilimento balneare il D’Aquila) segnando l’inizio dell’aspetto ludico e ricreativo del Poetto - sino all’anno prima era sta la spiaggia di Giorgino a vedere questo tipo di intervento. Ora e al di là dei mille problemi irrisolti del Poetto, la folla di questi giorni sembra la metafora di un desiderio urlato con passione: rifateci vivere il Poetto. E rendetelo vivibile. (r.p.)