MOLENTARGIUS»L’ODISSEA DELL’OASI NATURALISTICA
La gestione del parco è sempre in bilico tra fondi stanziati ma non erogati Precari in polemica con la durata del contratto e progetti inevasi
CAGLIARI
Dopo il fuoco che ha minacciato i nidi degli aironi, ecco la vertenza dei precari che avvelena l’attesa del concorso pubblico in scadenza il 27 agosto destinato a formare una graduatoria da cui si attingerà quando il parco di Molentargius potrà avere un organico a tempo indeterminato che contempli più delle due figure atturali, che sono il direttore e un tecnico. Ma il sindaco di Quartu Mauro Contini, presidente dell’ente, minimizza la questione dei precari e la liquida come una polemica che serve solo per inasprire gli animi. L’intero parco vive in una situazione di precarietà politico-amministrativa per due ragioni che il direttore Marco Loddo, anche attraverso una lettera aperta sul sito, espone con chiarezza: «Le somme che la Regione mette a disposizione ogni anno per il parco non sono certe, ogni anno, infatti, si decide se assegnarle e in quale misura. Per uscire dall’emergenza continua, è noto, occorrebbe che il finanziamento fosse stabile e che il suo ammontare risultasse costante». Invece non va così ed è proprio questa incertezza che ha generato l’andirivieni dei precari: a marzo i 25 operatori (naturalisti, biologi, ingegneri, operai, amministrativi) sono stati congedati , non licenziati, perché il contratto era scaduto e non c’erano soldi per rinnovarlo di altri sei mesi. La Regione aveva tagliato del 70 per cento il finanziamento concesso l’anno prima e improvvisamente l’ente non ha più potuto garantire altri sei mesi di lavoro per i precari. A giugno la situazione è di nuovo cambiata, stavolta favorevolmente, perché la legge regionale 12 ha assegnato all’ente un milione e 600 mila euro. La legge ha assegnato i fondi che permettono di arrivare a fine anno, ma questi non sono ancora materialmente nelle casse del parco, che proprio per la mancanza di liquidità sta passando un guaio con l’Enel il quale ha tagliato una fornitura qualche giorno fa. L’ultima vertenza precari è nata su questo: il 12 luglio la direzione del parco ha mandato una richiesta all’agenzia interinale per assumere 23 persone, a tempo determinato, contratto di sei mesi. Il punto è che senza liquidità la direzione ha proposto di cominciare a lavorare con la certezza di due mesi di paga nell’attesa del finanziamento regionale e quindi dell’erogazione effettiva del milione e 600 mila euro. Alcuni precari hanno detto no, o sei mesi o niente, altri invece hanno deciso di fidarsi. La direzione smentisce che l’assenza dei precari abbia provocato chissà quali danni: «Le specie che c’erano hanno nidificato anche quest’anno, le fasce tagliafuoco - dice il direttore - sono state fatte da una ditta esterna, non abbiamo sistemato i prati, ma è stato solo un problema estetico. L’incendio grosso è nato in un terreno privato di 8 ettari e pieno di sterpaglie... e poi gli incendi purtroppo ci sono stati anche gli anni scorsi». Fin qui la cronaca di una battaglia per la sopravvivenza. Ma è probabile che sia da raccogliere l’invito giunto da più parti di rilanciare un tavolo sul Molentargius. Il centro studi dei Riformatori sta elaborando un documento che verrà inviato ai consigli comunali per una discussione. In estrema sintesi si propone di rileggere la storia del Molentargius e quindi riavviare le attività economiche che di fatto avevano creato la laguna come la conosciamo oggi. Il 26 maggio i Riformatori avevano tenuto una riunione pubblica su un progetto privato per far ripartire la produzione del sale. In questi giorni alcuni imprenditori stanno segnalando la presenza di gesso sul fondo della salina, una sedimentazione naturale che in passato veniva raccolta e venduta. Gli imprenditori chiedono: perché non si fa una gara pubblica e si lascia raccogliere il prodotto per lavorarlo e venderlo? (a.s.)