Un sistema di assistenza garantita che esiste in tutta Europa tranne Grecia e Italia
Iniziativa di Sel per dare un salario a tutti i disoccupati
Un salario per i giovani che stanno cercando lavoro ma un impiego non l'hanno mai avuto e per chi l'ha perso e non riesce a reinserirsi in un'azienda, anche se ha cinquant'anni. È il reddito minimo garantito, un servizio di assistenza sociale che esiste in tutti i paesi europei tranne che in Italia e in Grecia. Per accelerare il suo inserimento anche nel Bel Paese quindici giorni fa è nato un comitato, con l'obiettivo di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare per la sua istituzione. In città, da ieri, nei due mercati civici di San Benedetto e di via Quirra, ci sono due banchetti organizzati da Sel per raccogliere le firme necessarie alla sua istituzione. In tutta Italia devono essere 500 mila, da raccogliere entro dicembre.
«Ci saremo questo sabato e il prossimo fine settimana, dalle 9 alle 12», spiega il volontario di Sel Simone Tanda. Ha appena ha finito di registrare una persona appena uscita dal mercato di San Benedetto. «Dopo un paio d'ore siamo già a oltre cento firme, va benissimo». Si fermano soprattutto anziani, prima si informano, poi firmano. «Chiedono se è solo assistenzialismo ma quando spieghiamo che si tratta di 600 euro al mese e che per chiedere il sussidio si deve essere residenti in Italia da almeno due anni e iscritti nelle liste di collocamento si convincono».
Stessa situazione, anche se con qualche decina di firme in meno in via Quirra. «Qui bisogna parlare di più con le persone», spiega il coordinatore del circolo di Sel “Sergio Atzeni” Matteo Massa. «In Germania il reddito garantito c'è già e son d'accordo che ci sia anche qui», spiega Giovanna Marras. Della stessa opinione anche Massimo Meri che sottolinea come «è necessario dare un futuro ai giovani». (m. g.)