20/07/2012 00:20

Una notte semicolorata e semi arancione quella cagliaritana di stasera, che ripete in gran parte l’esperienza della prima: la gente c’è e risponde, partecipa, si sposta. Le strade dei negozi, via Garibaldi, Via Manno, il quartiere della Marina, la Piazza Yenne, pullulano di gente. E’ una folla in cammino, uno struscio alla cagliaritana, molto simile alle ramblas barcellonesi. Un fiume di teste, vestiti colorati, ragazze assai succinte per il caldo, cani, passeggini. Insomma, un modo che piace per stare fuori, per esserci e fare quattro passi, incontrare amici, mangiare una pannocchia di zucchero filato. I negozi, tutti aperti, con poche eccezioni che mettiamo in foto, rifiutano l’arancione, i palloncini, come se non volessero accettare l’onda del colore, l’iniziativa in se stessa, che forse non li gratifica interamente. Se si guarda la gente, infatti, la maggior parte non hanno buste in mano, e se entrano nei negozi, è per guardare la merce, osservarla e uscire. Non c’è tanta disponibilità all’acquisto, i borsellini sono vuoti, i saldi poco appetibili. Le grandi firme si presentano ancora più vuote: forse chi può permettersi il capo griffato non lo compra alle 11 di notte, tra la gente. E’ così Cagliari, non si lascia domare, sa gustare, partecipare, ma cum grano salis, senza sfarzi. L’immagine più suggestiva è sempre il Bastione illuminato, che incombe dall’alto, come in un grande abbraccio alla folla brulicante.