La spiaggia versa in una situazione di degrado con recinzioni, cartelli di divieto e ancora molte servitù militari
di Stefano Ambu
CAGLIARI Mare bello. E i suoi fans sono tanti: sabato e domenica chi arriva tardi posto non ne trova. C'è anche un faro, il massimo del romanticismo. Il resto? Potrebbe essere un gioiello. E invece Calamosca è la solita occasione sprecata: da una parte recinzioni e lavori, mentre dall'altra c'è un cartello di stop all'accesso dei bagnanti dopo gli smottamenti e il rischio crolli di due anni fa. La strada di ingresso? Servitù militari e poi un edificio con porte e finestre murate per evitare l'assalto degli abusivi. Ora c'è una mozione del consigliere comunale del Pdl Maurizio Porcelli. Obiettivo: convincere sindaco e giunta, previa conferenza di servizi, a «intervenire urgentemente per la tutela, salvaguardia e sviluppo di tutta l'area». Il rappresentante dell’opposizione si sofferma sul lato Faro. «L'area - scrive Porcelli - risulta accessibile ai veicoli a motore anche nel tratto in cui si verificano spesso delle frane, creando inquinamento ambientale e danneggiando spesso la flora presente». Nel versante opposto, quello dell'ex stabulario, «è presente - continua Porcelli - una strada di accesso al belvedere che presenta un carente stato di manutenzione, che rende poco agevole il passaggio dei veicoli soprattutto nel periodo estivo da parte dei tanti estimatori e turisti che si recano sul posto per ammirare, fotografare e filmare le bellezze naturalistiche, archeologiche e botaniche dell'area». Il problema è legato alle competenze: «L'area degli smottamenti - spiega l'assessore ai Servizi tecnologici Pierluigi Leo - è demaniale. Il Comune, nel caso dovessero arrivare indicazioni dalla Regione e dallo Stato per l'intervento in quell'area, sarebbe ben lieta di farlo». L'esempio che si può seguire è quello dell'altro versante. Ed è quasi una risposta alla mozione di Porcelli: «La Regione ha finanziato un intervento - spiega sempre Leo - per sistemare la strada che da Calamosca porta a Cala Fighera. Si tratta di un intervento importante, rispettosissimo dell'ambiente, considerato il pregio della zona». Quest'anno per Calamosca, c'è stato anche un momento di «gloria», quasi per non sfigurare con il suo fratello più illustre, il Poetto, alle prese con il problema amianto: nei giorni scorsi c'è stata la rimozione dalle acque delle maxi-gomme usate da generazioni di ragazzi per esibirsi in tuffi più o meno spettacolari. Quasi un bene identitario della spiaggia, quel trampolino «innaturale». Giusto portarlo via, per carità. Il problema è che poi le gomme sono state adagiate in spiaggia, recintate con le transenne in attesa dello smaltimento secondo norma. E sono rimaste lì alcuni giorni e c’erano anche domenica sera, infine sono state portate via. ©RIPRODUZIONE RISERVATA