Tirava già aria di buone notizie, ieri mattina a Samugheo, quando papà Graziano e mamma Marisa con gli altri due figli sono partiti in tutta fretta per Roma. Ma a Samugheo nessuno ha osato fiatare, per paura di un’altra delusione dopo quella di marzo.
La conferma è arrivata intorno alle 19.30, quando don Alessandro si è precipitato in chiesa a suonare le campane per confermare che sì, finalmente Rossella era libera. E allora, dal bar Sulis di zio Mario che si era messo caparbiamente a capo del comitato per la liberazione di sua nipote, un bar che in questi mesi è diventato una sorta di sede distaccata della Farnesina, è partito un carosello di auto a clacson spianati che ha girato il piccolo paese impazzito dalla gioia, mentre i bambini in piazza festeggiavano, correvano, applaudivano felici.
Questa volta, dunque, è tutto vero: la cooperante rapita in Algeria nella notte fra il 22 e il 23 ottobre è stata liberata, dopo una delicata e difficile trattativa, insieme ai suoi colleghi spagnoli, compagni di sventura per questi nove, lunghissimi mesi. Dopo la conferma del ministro degli Esteri Terzi, che l’ha comunicato personalmente ai genitori, e la telefonata del fratello Mauro al parroco, la festa è esplosa. Secondo quanto si è saputo, Rossella Urru dovrebbe arrivare oggi a Roma e domani in Sardegna, per tornare subito a Samugheo dove la gioia dell’attesa è ormai incontenibile. Per la liberazione, lo scambio con un ostaggio e un riscatto milionario non confermato da fonti ufficiali.
All’assemblea del Pd la notizia della liberazione di Rossella è stata accolta con un lungo applauso liberatorio, e lo stesso è successo in Consiglio comunale a Cagliari. E poi è stato tutto un susseguirsi di commenti e felicitazioni, a cominciare dal capo dello Stato Napolitano che ha ringraziato i servizi segreti. Tutti, non solo i politici locali con in testa il governatore Cappellacci e la presidente del Consiglio Lombardo, hanno voluto esprimere felicità per una notizia che si attendeva ormai da tanto, troppo tempo.
E così Fini, D’Alema, Schifani, i ministri, tutti hanno abbracciato con parole di affetto la giovane volontaria sarda che finalmente potrà tornare a casa fra qualche ora. Confusi, frastornati ma felici di una felicità che solo un genitore conosce dopo tanta angoscia, il papà e la mamma di Rossella: papà Graziano ha ringraziato tutti, mamma Marisa, in lacrime, aspetta solo di riabbracciarla.
(Sara Panarelli)