Murgia (Federalberghi): «Periodo nero, ma le cause sono diverse»
La provincia soffre, si salva solo il capoluogo
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Il timore di chi fa turismo alla fine si è realizzato. O almeno questo appare, ascoltando le impressioni degli albergatori di Cagliari e provincia. Il calo della clientela - le prime stime parlano di un meno 10 per cento in alcune zone rispetto al 2011 - è un male diffuso in gran parte delle strutture ricettive. Troppo facile individuare nella crisi economica - che in questi ultimi mesi si è ulteriormente aggravata - la principale causa. Ma non può essere certo l'unico fattore che ha determinato questo scenario negativo.
IL CASO CAGLIARI In una situazione difficile per alberghi, pensioni, bed and breakfast e affittacamere, tutto sommato la situazione migliore si registra proprio nella città più importante della Sardegna. Secondo le impressioni raccolte da Mauro Murgia, presidente di Federalberghi per la zona meridionale dell'Isola, le strutture ricettive della città hanno patito meno il crollo di presenze. «Se in alcune zone della provincia abbiamo cali fino al 10 per cento - dichiara il leader di Federalberghi - a Cagliari la situazione è un po' diversa». Negli anni scorsi, il capoluogo aveva addirittura registrato lievi aumenti solo sugli hotel: «Quest'anno probabilmente non sarà così - prosegue Murgia - ma comunque il calo è meno evidente rispetto ad altre zone». Il capoluogo si salva solo parzialmente, dunque, soprattutto grazie ai voli low cost, nonostante ci sia stato un calo di collegamenti con gli scali del resto d'Europa.
LE CAUSE Fra i problemi che colpiscono il resto della provincia, alcune tasse che saltano fuori sempre all'ultimo e i problemi di collegamento tra il continente e la Sardegna: «Soprattutto i turisti del nord Europa - spiega Murgia - ci rimangono male quando scoprono che a una vacanza pagata con mesi di anticipo, all'ultimo momento si aggiungono costi imprevisti. Fra tasse di lusso e altre simili, regna l'incertezza». Non è ancora ufficiale, ma sembra che proprio i Comuni che hanno imposto la tassa di soggiorno stiano soffrendo più degli altri.
LA CRISI Troppo presto per dare certezze sui numeri - l'estate cortissima ha appena compiuto il giro di boa - ma, come detto, la sensazione che le cose non stiano andando bene è forte: «Vedendo l'andamento dei mesi precedenti e decifrando le informazioni dei nostri associati, purtroppo le paure degli albergatori in gran parte del territorio sono diventate realtà. Ci consola il fatto che ci sono delle attività che sono riuscite a tenere nonostante le difficoltà dettate dal periodo», conclude Murgia.
IN CONTROTENDENZA Davide Collu, direttore del T Hotel di Cagliari, non si butta giù: «Non si deve parlare di crisi - fa sapere - ma di mutate condizioni di mercato. Grazie alle strategie che noi continuiamo ad applicare non stiamo risentendo di questo periodo difficile, anzi si nota una ripresa». I mesi più complicati sono stati dicembre, gennaio e febbraio: «In questo periodo stiamo vedendo che c'è una crescita per quanto ci riguarda, ma se c'è una cosa che possiamo lamentare è la mancanza di una politica di destinazione sulla Sardegna in generale. Non c'è la capacità di predisporre un piano che tenga in considerazione i flussi turistici».
Piercarlo Cicero