Il sindaco
Un possibile ritorno della sabbia bianca al Poetto? Al momento è un’ipotesi lontana. Dopo il ripascimento del 2002, la nuova rena è di colore grigio topo. Gli unici mucchietti dal colore bianco si trovano ai bordi di viale Poetto, sulla strada sono considerati un rifiuto, di tipologia speciale ma niente di più. Il quadro è chiaro: con i lavori di recupero dell’amianto giunti al secondo lotto, i problemi a cui pensare sono ben altri. A spiegarlo, seppur con dispiacere, il sindaco Massimo Zedda, ieri in consiglio comunale: «Il danno è stato fatto dieci anni fa con il ripascimento. Se proprio dovessimo pensare a qualche azione mirata al ritorno della sabbia bianca sul litorale, non ripeterei l’errore del passato. Quella sabbia candida era stata portata da un fiume che partiva dal Campidano », spiega Zedda, «un lavoro durato secoli e secoli. Per questo gli interventi dovrebbero essere naturali, come barriere poste vicino al mare che trattengano la sabbia. L’unico intervento possibile, ma comunque sarebbe solo un’azione tampone». Sulle analisi dell’Arpas, «finora non c’è nessun riscontro preoccupante, il prossimo dato arriverà venerdì». Le parole di Zedda arrivano in risposta all’interro - gazione del capogruppo Idv, Giovanni Dore, che oltre a chiedere se ci fosse l’ipotesi di recuperare la sabbia bianca esistente, ha fatto notare che «nel 2004 è uscito un articolo che informava della presenza di eternit sull’areni - le, risultano atti comunali risalenti a otto anni fa per fare indagini?». Ha risposto Pierluigi Leo, assessore ai Servizi tecnologici: «Ho chiesto agli uffici di verificare, finora non è emersa nessuna carta in merito. Ho ordinato di verificare negli archivi di deposito, per capire se emergono carteggi utili». Per Dore «è anomalo che il Comune, nel 2004, non abbia svolto verifiche». P. R.