Uno studio sul capoluogo
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Per assegnare a Cagliari la palma di “città turistica”, c'è ancora un bel po' di lavoro da fare. Lo dimostra uno studio, finanziato dalla Regione, effettuato da Mirko Elia, operatore turistico cagliaritano. Durante la presentazione, ieri al Comune, sono emersi dati preoccupanti soprattutto per alcune criticità come l'organizzazione e la promozione. «Uno dei maggiori problemi è rappresentato dalla difficoltà di reperire i dati sul turismo e il loro aggiornamento», afferma Elia, «è necessario, inoltre, migliorare lo studio dei fenomeni turistici per adeguare le diverse tipologie di offerta. Di fatto manca un osservatorio turistico».
I NUMERI A fronte di alcune criticità, i numeri permettono di tirare un sospiro di sollievo, anche se il dato positivo riguarda soltanto Cagliari. Il territorio provinciale, infatti, fa registrare preoccupanti cali di presenze. In città, nel 2011, ci sono state circa 173 mila presenze e 367 mila arrivi. Un dato in controtendenza rispetto al territorio provinciale che perde il 14% dei turisti. Il periodo più florido è sempre l'estate e alcuni dei fattori principali delle presenze riguardano i voli low cost.
I PROBLEMI «Abbiamo condotto l'indagine su tre categorie: turisti in città, turisti potenziali e cittadini», spiega Elia, «in questo modo è stato possibile ottenere un quadro completo della percezione di Cagliari come città che attrae». I cagliaritani intervistati sono sicuri che investire sul turismo possa giovare alla città. Soltanto una piccola parte non percepisce il capoluogo come una meta turistica. Le carenze più rilevanti sono i trasporti, i servizi igienici pubblici e i cartelli di informazione per chi arriva in città. Problematiche simili che scaturiscono anche dall'indagine condotta sui turisti presenti a Cagliari. «I dati positivi e sui quali si deve riflettere», prosegue Elia, «arrivano dal giudizio che i turisti hanno espresso sulla città. Molti rimangono soddisfatti dalla sicurezza, dal patrimonio storico e culturale e dalla possibilità di assistere a eventi. Purtroppo la città è ancora poco conosciuta a livello internazionale. Il passaparola è uno degli strumenti più utilizzati per sperimentare la vacanza nel capoluogo: molti turisti hanno dichiarato di non conoscere la città».
Matteo Sau