di Stefano Ambu
CAGLIARI Eco-scambi e arte del riciclo anche per trovare lavoro. Bracciali realizzati a mano con le conchiglie, pane ultradecorato, ma pure tavolini e armadietti fatti in casa, tovagliette o lenzuola di lino e tanta altra roba finora "piazzata" finora con il passaparola. E che adesso cercano spazio. Sì uno spazio vero e proprio. Lo avranno da oggi fino al 31 luglio tutti i mercoledì e giovedì a Monte Claro grazie a Art Eco, iniziativa promossa da un gruppo di associazioni (AseCon Ong e Amici senza confini, ma tra i partecipanti c'è anche l'Asarp, associazione sarda per l'attuazione della riforma psichiatrica) con il contributo del Comune e la collaborazione della Provincia. Ma ne serve uno vero e proprio. Stabile. Per una microeconomia che potrebbe sistemare centinaia di artisti e artigiani, dagli studenti fuori sede che cercano di arrotondare il budget mandato da casa a mogli o mariti di cassaintegrati che provano a cercare qualche entrata supplementare. Un mercato, insomma. Un anno fa, in occasione della prima edizione della manifestazione, si puntava all'ex mercato ortofrutticolo di viale Monastir. Ora la vertenza è ancora aperta. E si parla di spazi della città inutilizzati. Tra le proposte anche quella del mercato di La Palma. Un modo per far rivivere pezzi di storia cagliaritana. E faccia anche vivere o sopravvivere chi ci lavorerà dentro. «Un esempio – ha detto ieri mattina Roberto Loddo, uno degli organizzatori dell'iniziativa – di riconversione ecologica dell'economia. I dati sono drammatici: ci sono 350mila sardi sotto la soglia di povertà. E non bastano più sussidi e cassa integrazione. Occorrono nuovi progetti alternativi che possano anche dare occasioni di lavoro». Non un mercatino dell'usato, ma del riciclato soprattutto. Un esempio? Lo indicheranno gli Ingegneri senza frontiere di Cagliari che in un workshop in programma il 30 luglio illustreranno l'esperienza del trashware dedicata alla "seconda vita dei computer". Mercato spazio vitale. «Ma potrebbe essere anche una sede itinerante – ha detto Loddo – che coinvolga anche i centri intorno a Cagliari». Economia alternativa. «Basata su meccanismi socio-economici differenti – spiega Roberto Copparoni di Amici senza frontiere – in cui ad esempio l'architetto e l'artigiano lavorano fianco a fianco. Un sistema costruito con tante piccole cose che messe insieme possono fare qualcosa di grande». Il quartier generale della "sei giorni" sarà il centro polifunzionale di Monte Claro. Banchetti, laboratori, workshop dalla mattina alla sera. E alla fine "cene sociali".