Poca gente dopo il successo della Notte azzurra. Commercianti e residenti divisi
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Dopo il giovedì azzurro , il weekend del Corso si è tinto di grigio. «Venerdì era un mortorio, sabato una tragedia». Mario Dessì, titolare di Buffetti, al numero 30, non nasconde la delusione dopo il rodaggio della nuova pedonalizzazione. Colpa della Ztl? «Forse; dovrebbe partire dalle 20 e trenta». Ma giovedì, ammette, «ho lavorato bene». Una ventina di clienti in meno sabato, e venerdì non è andata meglio. Margherita Cinus, titolare del ristorante Crackers, è arrabbiata. «Già prima il parcheggio era un problema, ora va ancora peggio».
PARERI DIVISI Dall'altra parte della barricata c'è Fulvio Zedda, titolare di Sardegna libri, al numero 192. «Nel fine settimana c'erano quattro gatti», dice. Ma scagiona la Ztl e spiega: «È sempre stato così». Per lui la chiusura al traffico potrebbe essere una chiave di svolta. Gianfranco Deplano, titolare dell'Oblomow è favorevole alla chiusura della strada: «Venerdì e sabato c'era movimento». È presto per tirar le somme. E troppo fresca la scelta dell'amministrazione di bandire le auto dalle 19 alle 24, da piazza Yenne a via Caprera. «Sono i primi giorni, proviamo».
DIBATTITO A STAMPACE Il clima è teso al 211. C'è Bolla giocattoli, e Maria Elisabetta Bolla, la titolare, condanna la strada chiusa. «Il Corso era deserto, sia venerdì che sabato». E lancia una frecciata all'amministrazione: «Come può un bar mettere i tavolini fuori se i cassonetti sono luridi?». All'estremità opposta Marco Cherchi, titolare del Cocoloco. Ammette che sabato la strada era una desolazione, ma «c'era la festa di Stampace, quindi non posso dire se la colpa è della zona pedonale». Ancora presto per dire se l'esperimento è riuscito: «È stato il primo fine settimana, aspettiamo almeno il prossimo».
I DUBBI DEI RESIDENTI Nessuna dubbio per Marcella Cabitta: «È un sopruso per tutti noi», parla da residente. La pedonalizzazione a suo avviso non valorizza il Corso. «Giovedì c'è stato movimento, ma sino a domenica non si è più vista un'anima». Maurizio Loddo le dà man forte: «Penalizza noi residenti». E le priorità sono altre: «L'illuminazione inesistente e le strade sporche». Visione opposta per Luciano Incani, titolare del ristorante Il Corso, al numero 78. «Ben venga la pedonalizzazione, ma il Comune dovrebbe anche sistemare i marciapiedi». Però una cosa non esclude l'altra. Commercianti e residenti su una cosa son d'accordo: il Comune deve togliere l'impalcatura all'inizio del Corso. Si affaccia in piazza Yenne da 24 anni. E non è un bel biglietto da visita per una strada che si vuole valorizzare.
Sara Marci