L'alcol e in qualche caso la droga scatenano la maleducazione. I cittadini chiedono più controlli
Polemiche alla Marina: notti estive con troppi eccessi tra i giovani
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Sperano nell'aiuto degli scarafaggi. Infatti non sono bastati gli striscioni esposti sui balconi, né gli incontri con sindaco e assessori e le quotidiane segnalazioni alla Polizia municipale. Continua a esser tesa la convivenza tra i residenti della Marina e chi vuol vivere il quartiere di notte senza alcun tipo di limitazione (né in fatto di decibel né di tasso alcolico). «Rimangono seduti sulle gradinate per tutta la notte, speriamo che ci sia un'invasione di blatte, così almeno vanno da un'altra parte», spiega Anna Rita Amadori, una delle tante persone esasperate da ubriachi che schiamazzano e urinano negli angoli dei palazzi, impedendo a lei e agli altri residenti di dormire.
IL NUOVO FENOMENO Per molti il vero problema non è il frastuono proveniente dai bar - «che più o meno chiudono in orario», come sottolinea Amadori - ma da chi si trattiene oltre l'orario di chiusura nelle scalette dell'auditorium o della chiesa del Santo Sepolcro. I ragazzi acquistano birra dalle botteghe che rimangono aperte e sempre più spesso da «immigrati che la notte propongono birra fresca», prosegue Amadori. Un fenomeno, quest'ultimo, che chi ha visitato le Ramblas di Barcellona conosce bene.
Gli effetti della movida alcolica si sentono la notte e si vedono la mattina successiva: vomito e pipì che macchiano i lastricati delle strade, cumuli di bottiglie e cartacce dappertutto. Dalla spazzatura notturna emerge anche l'uso smodato di psicofarmaci: flaconi interi svuotati e lasciati in bella mostra.
LE PROTESTE I residenti sono esasperati. Sanno che per risolvere il problema servirebbe solo un po' di buon senso. «Tolleriamo il rumore fino all'una, l'una e mezza, dopo no», spiega Francesco Mura, «ma una volta ho chiesto a un locale di insonorizzare i muri. Sa cosa mi hanno risposto? Che non l'avrebbero fatto». La mancanza di sonno è una questione seria, che può avere conseguenze anche sulla salute. Ne sa qualcosa Enrico Marras, che è stato ricoverato in cardiologia: «Avevo i battiti accelerati perché non dormivo». Lui e altre persone hanno chiesto l'accesso agli atti del Comune per sapere se c'erano irregolarità nei locali. «Ne abbiamo scoperto molti, ad esempio che alcuni non potevano fare musica all'aperto e invece i concerti addirittura li pubblicizzano».
LA CAMPAGNA Che il problema sia di difficile soluzione lo sa anche un ragazzo come Alessandro, che però ricorda: «Quando ero piccolo il quartiere era buio e frequentato solo da tossicodipendenti. Ora c'è un po' di rumore e di sporcizia». Qualche giorno fa il giornalista e scrittore Francesco Abate e l'illustratrice Giorgia Atzeni hanno lanciato la campagna Pocos, locos y caddozzones , contro chi abbandona l'immondizia nelle spiagge. Un problema, la maleducazione, che sembra non riguardare solo le coste.
Mario Gottardi