Andrea Scano (Pd): «Entro il mese pronto il piano particolareggiato per il centro storico e sarà agevolata la diffusione organizzata degli universitari nella città»
ALLOGGI»GIOVANI&SVILUPPO
di Roberto Paracchini wCAGLIARI Gli studenti universitari sono circa trentaduemila, di cui diciottomila sono fuori sede e, di questi, dodicimila provengono da oltre cinquanta chilometri da Cagliari. Una situazione che rende il capoluogo dell’isola città universitaria a tutti gli effetti. Da qui la necessità di cominciare una serie di “pratiche virtuose” per rendere la città a misura di studente. Entro il mese dovrebbe essere pronto il piano particolareggiato del centro storico e, poi, definitivamente approvato. Per il momento è stato “adottato” (nell’aprile di un anno fa), mentre l’ultimo passaggio si avrà dopo la risposta alle osservazioni e col sì definitivo del consiglio comunale. «A quel punto saranno poste anche le premesse per lo sviluppo dello studentato diffuso - precisa Andrea Scano, Pd, presidente della commissione consiliare comunale all’Urbanistica - non si tratta di prescrizioni dirette per questo tipo di intervento, in quanto non è questo il compito del piano particolareggiato, ma di possibilità indirette. Sulle base delle indicazioni del piano dovrebbe essere, infatti, più semplice dividere gli appartamenti, soppalcare e, quindi, creare quelle condizioni per una maggiore abitabilità». Negli anni scorsi si erano formati due partiti: quello favorevole al campus di viale La Plaia e quello allo diffusione degli alloggi all’interno della città e del centro storico in particolare. Ora sono state superate alcune ambiguità e si sta optando per una via intermedia: piccole case dello studente (soprattutto in forma di campus), da un lato; e studentato diffuso, dall’altro. Per il primo aspetto si stanno utilizzando i finanziamenti avanzati dall’Ersu. Il progetto di massima approvato (anche dal Comune) è considerato meno impattante sia del primo progetto-Edilia (quello di De Mrtino) che era di circa 95mila metri cubi (e che prevedeva un unico immobile per novecento posti letto), sia di quello di Da Rocha (voluto dall'allora presidente della Regione Renato Soru) che ipotizzava 160mila metri cubi comprensivi dei servizi e mille posti letto. L'ultima ipotesi, quella approvata di recente, e su cui a fine maggio si è fatto il bando per l'appalto, auspica invece una struttura modulare con diversi edifici, comprensivi anche dei servizi: mense, palestra, auditorium, biblioteca e sale lettura, e complessivi cinquecento posti letto, di cui saranno ora realizzati i primi 240. Mentre la questione dello studentato diffuso era stata affrontata nel 2009 in un documento, la cui direzione scientifico era del docente di Urbanistica Gian Paolo Marchi (già assessore comunale). «In quell’occasione - spiega Marchi - avevamo subito eliminato l’equivoco dell’acquisto da parte dell’Ersu di immobili del centro storico (sarebbe stato un modo poco funzionale e ambiguo). Poi si era optato per un intervento tipo “bed and breakfast”, che avrebbe permesso di attrezzare (seguendo una serie di norme molto precise) eventuali alloggi del centro storico da parte dei privati. L’Ersu li avrebbe scelti attraverso una graduatoria pubblica. Con anche la possibilità (con cifre adeguate e sotto controllo) di fornire un alloggio a chi, studente, ha un reddito superiore per l’alloggio gratis». Infine il problema del fare di Cagliari una città universitaria «è molto presente a questa Giunta e lo studentato è una delle strade che si vuole percorrere», precisa Guido Portoghese, Pd e responsabile della commissione Trasporti.