CALAMOSCA. Mancava la postazione di salvamento, i gestori rimediano subito
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Niente postazione di salvamento e i militari della Capitaneria sequestrano lo stabilimento balneare La Paillote. Il provvedimento è scattato giovedì ma potrebbe essere revocato o annullato a giorni: i gestori si sono attivati per rimediare e, con la collaborazione degli stessi uomini della Guardia costiera, chiederanno subito il dissequestro.
Per il locale di Calamosca sembra non esserci pace. A maggio gli operai del Comune avevano chiuso le aree usate come parcheggi perché diventate una discarica di rifiuti: soltanto dopo l'intervento dei carabinieri le barriere erano state rimosse. Giovedì scorso è arrivata la visita della Capitaneria. Non un blitz, ma una verifica. Il 29 giugno infatti i militari avevano controllato lo stabilimento durante la campagna “Mare sicuro” e verificato che non era stata predisposta la postazione di salvamento. I gestori si erano difesi dicendo che in una zona a rischio frane, come quella di Calamosca, il servizio non sarebbe a loro carico. Una versione che non ha convinto gli uomini della Guardia costiera che hanno diffidato i titolari dello stabilimento.
Giovedì, dopo quindici giorni, sono tornati per verificare se fosse stato attivato il servizio di salvamento. Quando hanno scoperto che a La Paillote non avevano fatto nulla, i militari hanno dovuto applicare la legge: lo stabilimento è stato sequestrato e il provvedimento inviato in Tribunale. I gestori si sono opposti, trovando ampia collaborazione da parte degli uomini del servizio Demanio della Capitaneria. In ballo ci sono posti di lavoro e una stagione balneare che sta entrando nel vivo. Ieri il servizio, come ha potuto verificare la stessa Guardia costiera che ha già inoltrato in Tribunale il verbale di constatazione, è stato attivato. È probabile dunque che nel giro di pochi giorni arrivi il dissequestro.
Restano dei dubbi sul problema “rischio frane”. Una perizia geologica avrebbe escluso pericoli su una parte della costa, ma non su tutta la zona. Per questo è probabile che dalla Capitaneria possa partire la richiesta che vengano eseguiti esami e studi accurati. Intanto non è escluso che venga transennata l'area dove il rischio frane non è scongiurata del tutto.
Due mesi fa nella baia erano intervenuti anche i carabinieri, chiamati dai gestori delle attività della zona. Per evitare che gli sterrati di Calamosca si trasformassero in discariche abusive, il Comune aveva sistemato delle grandi barriere di cemento. Una scelta che aveva creato polemiche e proteste da parte dei titolari de La Paillote e dell'hotel. I blocchi dopo qualche giorno erano stati rimossi. ( m. v. )