Ripartito il sultano dell'Oman. Più saldo il legame con la Sardegna
L'intoppo: guasto a un aereo del suo seguito
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È partito ieri mattina nello stesso modo in cui era arrivato, nel riserbo più assoluto. Nonostante il seguito di venti auto di lusso più i mezzi della Polizia che l'hanno scortato dal molo Ichnusa, dov'è ormeggiato il suo panfilo e la nave appoggio, all'aeroporto, dove lo attendeva il Boeing 747 Sp di Stato. Il sultano dell'Oman Qabus bin Said Al Said ha lasciato la città dopo un soggiorno durato sei giorni. Con lui doveva partire una parte del suo seguito di mille persone, imbarcato in altri cinque aerei. A uno di questi, durante la fase di traino, si è rotto il carrello e i passeggeri omaniti sono stati costretti a ritornare in albergo.
LA PARTENZA Trattandosi di un capo di Stato, ogni movimento del sultano era circondato dal massimo riserbo per tutelare la sua sicurezza. Il decollo, previsto per le prime ore del mattino, è avvenuto qualche minuto dopo le otto. Gli agenti della Digos, che coordinavano le operazioni di sicurezza per la competenza italiana (in città, infatti, era presente anche il servizio segreto omanita), hanno scortato il corteo fino all'aeroporto, presidiato già dalla notte tra sabato e domenica. Anche per la partenza, così com'è avvenuto per l'arrivo, il percorso è stato chiuso al traffico. Vista l'ora e il giorno, i disagi sono stati molto minori rispetto a martedì, quando bin Said Al Said era arrivato in città.
L'INTOPPO Dopo che il 747 ha lasciato Elmas, il suo seguito - con tutta la merce acquistata nell'Isola - ha cominciato l'imbarco. Dal terminal crociere del molo Ichnusa, infatti, venti furgoni carichi di profumi, abbigliamento, spezie e olio hanno raggiunto l'aeroporto. Nelle prime ore del pomeriggio l'imprevisto: il carrello del velivolo nel quale aveva preso posto la guardia reale si rompe e i passeggeri vengono fatti scendere e costretti a passare un'altra giornata in città, in attesa che il loro aereo venga riparato.
L'OPINIONE Quella omanita per il presidente dell'Autorità portuale Piergiorgio Massidda, è stata «una visita proficua per la città e non solo: ci sono state diverse escursioni anche nel Sulcis e nel Medio Campidano. Gli ospiti sono rimasti molto soddisfatti dall'accoglienza». Un legame, quello con l'Oman, che potrebbe saldarsi ulteriormente, se si sbloccheranno le trattative per nuove rotte commerciali. Per questo Massidda, a novembre, volerà nel paese arabo, dopo la visita di due mesi fa che ha portato al soggiorno cagliaritano del sultano. Intanto, prosegue la vacanza del personale delle due navi omanite: il molo Ichnusa è “prenotato” sino a venerdì.
Mario Gottardi