Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Folla per le vie del centro tra negozi aperti e Corso pedonale

Fonte: Sardegna Quotidiano
13 luglio 2012

Notte colorata

 

IL BATTESIMO Migliaia di persone nelle strade dello shopping e nelle nuove zone sottratte alle auto. Critiche da parte di alcuni commercianti che alle 20 hanno abbassato le serrande e chiuso

La prima notte colorata piace ai cagliaritani. Le strade dello shopping tra via Manno e via Garibaldi si sono riempite dopo cena, senza però la folla oceanica dell’avvio dei saldi. La serata azzurra segna anche l’inaugurazione del Corso pedonale. E la chiusura alle auto di un’altra fetta di Cagliari non ha registrato particolari disagi: gli automobilisti, alla vista delle transenne all’imboccatura del Corso chiedevano soprattutto informazioni. La rimozione dei mezzi lungo la strada è stata organizzata in maniera soft: verbali per la prima ora, in attesa di rintracciare l’automobilista distratto, e poi scattava il carro attrezzi. «Per ora sembra funzionare - ha commentato l’asses - sore comunale ai Trasporti Mauro Coni - certo è presto per fare bilanci. Abbiamo cercato di informare prima i residenti per evitargli brutte sorprese». Così mercoledì sera agenti della polizia municipale hanno battuto a tappeto la zona per ricordare del divieto che scatterà d’ora in poi dal giovedì fino alla domenica tra le 19 e le 24. Intanto i commercianti della zona sono divisi. I contrari ieri alle 20 hanno abbassato le serrande senza pietà. I favorevoli apprezzano l’esperimento ma chiedono al Comune servizi come i parcheggi e la manutenzione delle strade. COMMERCIANTI DIVISI Non piace per nulla l’idea della pedonalizzazione alla signora Murru, titolare del negozio di articoli da regalo nella prima parte della via. «Fatta così non serve a nulla - afferma mentre abbassa la saracinesca - a noi ci tolgono i parcheggi con il risultato che gli affari inizieranno a diminuire. Tra l’altro non c’è controllo, aprire fino a mezzanotte per noi è un rischio». È della stessa opinione anche Marcello Gasperini, ottico poco più avanti: «Abbiamo detto di essere contrari quando l’amministrazione ci ha chiesto il nostro parere. D’altronde si era già provato nel 2004, a fine anno le vendite erano calate del 50 per cento ». La musica comincia a cambiare a metà del Corso, quando dopo molte serrande tirate giù, cominciano ad apparire i negozi aperti. «La gente si può riappropriare di una parte della città», dice convinto Roberto Invidia, titolare di una galleria d’arte all’incrocio con via Sassari. Monica Sulis, del ristorante Monica e Ahmed, però chiede «al Comune che ci diano più servizi. Servono parcheggi perché altrimenti per noi la pedonalizzazione sarebbe un problema, bisognerebbe riaprire quello di via Caprera. E poi basta con le strade disastrate, è un brutto biglietto da visita specie se in futuro ci saranno i tavolini all’aperto ». Ma per Ornella Zandara del negozio di abbigliamento per bambini, il problema è anche un altro: «È inutile se solo metà delle attività sono aperte: chi viene qui e vede serrande abbassate non tornerà la seconda volta. Su questo dobbiamo essere tutti uniti». Francesca Ortalli