MUNICIPIO. Dopo la cerimonia di ieri, la salma tumulata ad Ollolai
Il figlio: «Padre mio e di tanti altri sardi»
Grani di tempo che portò via un giorno il tempo... Tutto perduto, tutto nell'essere stato un tempo e nel non esistere più...
I versi rimbombano nell'aula consiliare, non li ha scelti a caso Paola Piras, vicesindaco: Pedro Salinas, poeta-professore, per onorare Michele Columbu, professore-intellettuale-politico-narratore, che ora riposa nella stanza affianco avvolto nella bandiera dei quattro mori. Uomo e stendardo entrambi simbolo di un popolo e di un partito, il Psd'Az.
CAMERA ARDENTE Nelle stanze del Municipio che guardano il mare è stata allestita la camera ardente di un leader di cuori (prima ancora che di scelte elettorali, dal Comune di Ollolai al Parlamento) scomparso serenamente a 98 anni nella sua casa di Capitana. E qui fin di buon mattino sono venuti a rendergli merito e ultimo saluto potenti di ogni colore e umili. Vicini di casa che praticano il surf o giornalisti a cui «quando leggeva qualcosa che non gli piaceva (raramente il contrario), telefonava, si presentava, mai col titolo di professore, e faceva garbatamente notare quello che - a suo parere - era un rosario di luoghi comuni e imbecillità», dice un anziano cronista. Giovani cresciuti nel mito della marcia che Michele Columbu affrontò (oltre 500 chilometri) per lo sviluppo e anziani che lo videro a piedi su quelle strade della Sardegna «un pastore per pura combinazione laureato».
LA CERIMONIA Il ricordo della guida di partito affidato al presidente nazionale del Psd'Az Giacomo Sanna («il XXXII congresso sarà a lui dedicato»), la ricomposizione di una vita incredibile allo storico Salvatore Cubeddu: tutti hanno ascoltato in silenzio e rapiti. Solo pochi bisbigli, giudizi personali che corrispondevano con le parole ufficiali, unico traguardo cui ogni uomo dovrebbe ambire al termine della propria vita: far coincidere il tributo del palco al sentimento della piazza. Raffinato politico, uomo colto, affabulatore ironico. Fu sindaco di Cagliari per pochi giorni, padre di molti a lungo tempo.
IL FIGLIO Commuove, così, vedere il figlio Giovanni salire sugli scranni della giunta e con voce dolce fare una meravigliosa confessione: «Mi ha suscitato quasi un sentimento di gelosia scoprire l'affetto che mio padre riservava a tanti. E notare quanto questo sentimento fosse ricambiato. Più volte mi sono domandato: Ma come? Mio padre ama ed è amato da altre persone come e quanto me? Poi ho capito. Ed è bellissimo. Oggi so che il mio babbo non è soltanto il mio».
L'ULTIMO VIAGGIO Quella di ieri al Municipio di Cagliari è stata solo la prima tappa dell'ultima marcia di Michele Columbu. La salma è stata poi portata a Ollolai per la tumulazione. Un ripetersi della sua storia: «Insegnando a Cagliari andavo a Ollolai alla fine della settimana…domenica facevo Consiglio…non c'erano assegni né gettone di presenza…».
Francesco Abate