Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Castello, rivivono i giochi del passato

Fonte: L'Unione Sarda
20 ottobre 2008

Olimpiadi medievali. Suggestiva manifestazione tra le vie del centro storico

Frecce, balestre, gare di scherma e il palio della botte

Splendide quinte dei giochi sono stati il Duomo, piazza Carlo Alberto, piazza Mundula, via Fossario.
Le Olimpiadi medievali nel cuore di Castello: uno sport che allietava la vita dei castellani e che ieri, dopo secoli di oblio, ha suggellato una domenica pomeriggio di storia. Sarà stato il tempo favorevole, la professionalità dei figuranti, la voglia di fare un tuffo nella storia, ma in tanti hanno apprezzato l'iniziativa.
Tra frecce, balestre, gare di scherma e soprattutto l'atteso palio della botte, la scenografia del quartiere di Castello ha accolto dame, cavalieri e un centinaio di soldati che hanno indossato abiti fedeli agli originali. All'associazione i Cavalieri dell'Antica locanda al Castello, il merito di questa domenica speciale.
Il Duomo, piazza Carlo Alberto, le piazze Mundula e quella antistante via Fossario, hanno regalato cartoline che in tanti non dimenticheranno. È il caso di un gruppo di giovani di Oristano che non hanno voluto perdere l'evento come rilevato da Marco Sanna, giovane impiegato e Mariella Cossu studentessa: «Volevamo una domenica diversa dal solito ma non banale. E con questa iniziativa abbiamo ottenuto ciò che volevamo: storia, tradizione e monumenti. Ammirevole il lavoro di tutti i figuranti, tanto che sarebbero serate da ripetere più spesso».
L'evento è stato organizzato dall'esperto d'armi antiche Giovanni Cannas e dalle associazioni Fruste del Campidano, Arcieri di Sanluri, Sagittarius Vagantes, Memoriae Milites, Arcieri Jiudicales e il gruppo Cavità cagliaritane i cui esponenti hanno allietato la serata medioevale di una Cagliari inattesa. In tanti hanno voluto impugnare un arco per competere con il lancio delle frecce, per gioco o per una magia che non si può trovare solo nei libri o nei film, quando «persino le risate di un giullare medioevale possono fare sorridere una famiglia del 2008», come ha sottolineato Valentino Zedda, imprenditore edile. «Sono passati i secoli e la storia ci riserva altre sfide e altre crisi ma di fatto la voglia di raccontarsi in piazza non morirà mai».
Intanto dopo gare dentro i sacchi e di scherma, è arrivato l'atteso palio della botte che nel medioevo avveniva alle porte del Castello, nei giorni che seguivano il rientro dei cavalieri da una battaglia. Si è ricordato così quando al loro interno venivano poste le cotte di maglia delle armature sporche di sangue. «Le botti venivano spinte e fatte rotolare da forti uomini, tra sudore e incitazioni», hanno spiegato gli organizzatori, «per una sorta di lavaggio a secco che consentiva di ripulire le cotte di ferro dei soldati e piene di sangue. Era una sorta di lavatrice del tempo che finita la battaglia diventava spettacolo per chi era rimasto in città e attendeva i vincitori».
Ieri per ricordare tutto questo, sei squadre composte ciascuna da cinque uomini, hanno spinto le botti con dentro 500 chili di sabbia lungo via Università.
Stavolta la centrifuga non c'entra: è solo storia riportata alla luce.
BEATRICE SADDI

20/10/2008