Porto
ARRIVO Poco prima delle 13 l’aereo privato è atterrato a Elmas, tappeto rosso e cerimoniale d’onore per Qaboos bin Said al Said Il capo di Stato dell’Oman alloggia sul panfilo al molo Ichnusa
Alle 12.42 il Boeing 747 ha toccato la pista di Elmas. Dopo una decina di minuti dal portellone principale è sceso il sultano Qaboos bin Said al Said. Sedici anni dopo la precedente visita a Cagliari il Capo di Stato arabo è stato accolto dai massimi rappresentanti delle istituzioni. «Solitamente non riceve nessuno, invece si è avvicinato e ha stretto la mano a tutti - racconta Piergiorgio Massidda, presidente dell’Autorità portuale - è stato applicato il cerimoniale stabilito dalla Farnesina e c’erano il prefetto assieme ai vertici provinciali di polizia, carabinieri e guardia di finanza». Con un caldo che lo avrà fatto sentire a casa, il sultano dopo aver calcato il tappeto rosso si è intrattenuto qualche minuto per i saluti, poi è salito a bordo della sua Mercedes grigia fatta su misura dalla casa tedesca. Dietro di lui un lungo corteo con una ventina di Mercedes tutte con la targa gialla “Om” che, scortate dalla polizia, si sono messe in marcia verso il molo Ichnusa. Nel frattempo dal suo Boeing e da un altro aereo di appoggio venivano scaricati i bagagli e centinaia di passeggeri al seguito del sultano. Un terzo aereo era arrivato in avanscoperta un’ora prima del Boeing reale per poi riprendere subito il volo. IL CORTEO DI MERCEDES Dall ’aeroporto il corteo ha imboccato la 130 per raggiungere via Roma e tutte le vie di accesso sono state bloccate dalle forze dell’ordine per consentire alla lunga fila di Mercedes di giungere subito a destinazione. Ma così non è stato per tutte, perché un’auto che si è mossa in ritardo dall’aeroporto ha raggiunto il corteo seguendo la polizia, ma al momento della svolta a destra per raggiungere via Roma ha proseguito dritto perdendosi sopra il ponte della Scafa. Pochi attimi dopo Qaboos bin Said al Said, l’uomo da mezzo miliardo di euro, è arrivato al Molo Ichunsa ed è salito a bordo del suo panfilo, più lungo di un campo da calcio. Ufficialmente il sultano dell’Oman è in città per trascorrere le vacanze e difficilmente scenderà a terra prima della sua partenza, così si comporta di solito. Ma già al suo arrivo è stato più “socievole ” rispetto ai suoi viaggi per il mondo. «Ci sono rigidi protocolli di sicurezza, ma si è fermato e ho avuto anche il tempo di dargli il benvenuto ed essere ringraziato - commenta Massidda - ero stato in Oman per convincerlo a venire assieme al presidente di Confindustria Alberto Scano e speriamo che da questo soggiorno possano nascere collaborazioni future. Penso, per esempio a un’alleanza con il porto di Salalah, una direttrice importante per i mercati cinese e indiano. La speranza di tanti è che voglia investire in Sardegna». In realtà lo sta già facendo con le centinaia di persone che lo hanno preceduto e sono in città da giorni. «Stanno facendo acquisti di ogni tipo, alcuni commercianti mi hanno detto che rischiavano di chiudere e in questi giorni hanno fatto incassi straordinari». La visita durerà una decina di giorni ed è previsto anche un incontro con il sindaco Massimo Zedda. Marcello Zasso
ELMAS SUL SUO AEREO CENTINAIA DI PERSONE
Dal primo aereo sono scese circa venti persone, ma il grosso della truppa è arrivato col Boeing con la bandiera bianco-rosso-verde. Un gigante dei cieli tutto a disposizione del sultano e del suo numeroso entourage. Dal portellone di dietro sono scese centinaia di persone che hanno preso posto su alcune delle Mercedes portate dall’Oman e su alcuni pulmini rpesi a noleggio. Nella parte anteriore dell’ae - reo c’è un piano riservato al sultano e ai suoi più stretti collabopratori. Dal portellone principale è sceso Qaboos bin Said al Said per la sua seconda gita cagliaritana
PORTO MEGA- PANFILO IN ATTESA DA GIORNI
Da giorni circa 500 cittadini dell’Oman sono in città. Sono stati distribuiti in tutti i principali alberghi di Cagliari, ma stanno visitando tutto il sud della Sardegna, dal Medio Campidano al Sulcis. Il quartier generale resta il più grande dei due panfili ormeggiati al molo Ichnusa ed è lì che da ieri alloggia il capo assoluto dell’Oman. La sua generosità è proverbiale e in tanti sperano che investa nell’Isola che, a differenza del mezzo miliardo di euro a disposizione di Qaboos bin Said al Said, ha casse e portafogli vuoti. A parte quelli di chi ha già venduto merce agli uomini venuti dall’Oman