L'INTERVISTA. Il presidente dell'Autorità Portuale, Piergiorgio Massidda
Potrebbe essere il suo primo capolavoro diplomatico da numero uno del porto. Condizionale d'obbligo, perché Piergiorgio Massidda sa bene «che basta una frase sbagliata, una gaffe o un incidente diplomatico a rovinare un clima che sembra perfetto».
Massidda, lo staff del sultano è rimasto colpito dal calore del saluto che le ha riservato Sua Altezza.
«Anche io sono stupito. Nonostante il nostro recente incontro nell'Oman fosse stato molto cordiale, mi era stato detto che sarebbe stato restìo anche a una semplice stretta di mano. Invece al mio formale welcome , ha risposto con un forte e chiaro thank you . È stato un buon approccio, un ottimo inizio che spero dia luogo ad altro, magari accordi fra quello Stato e la nostra città».
Perché Said Al Said sbarca proprio a Cagliari, lui che sceglie i luoghi più esclusivi della terra?
«Lui è qui per una breve vacanza. La sua regione non sta attraversando un bel momento sotto il profilo degli equilibri internazionali, ecco perché questi, per lui, devono essere momenti di assoluta tranquillità. Non ama uscire, né mostrarsi in pubblico, passerà qualche giorno all'interno del panfilo per poi cambiare destinazione».
La scelta di soggiornare a Cagliari è un traguardo diplomatico o una scelta precisa del sultano?
«Sua Altezza arriva da Dubrovnik, un porto che definiva “il migliore” fra quelli visitati prima di passare da qui: parla di Cagliari e del porto come di “vere perle”».
Alla Marina sorridono per gli affari che decollano.
«Il sultano regalerà un concerto alla città, stiamo definendo i dettagli». (e. p.)