Said Al Said atterra a Elmas e si trasferisce al porto con un seguito di venti auto
Per il monarca dell'Oman vacanze blindate in città
È iniziata ufficialmente alle 13,05 la vacanza cagliaritana del sultano dell'Oman Qaboos bin Said Al Said. Quando il capo dello stato arabo, bastone al braccio, è apparso dal portellone del suo Boeing 747-800, che ha toccato la pista dell'aeroporto di Elmas venti minuti prima, c'erano già tutte le più alte autorità civili e militari ad accoglierlo nel varco Finanza, dove è sbarcato. Dalle prime ore della mattina, invece, la pista era invasa da auto lussuose del servizio di sicurezza dell'Oman e dai mezzi delle forze dell'ordine, presenti in forze per assicurare l'incolumità del capo di stato.
I SALUTI Il protocollo del Ministero dell'Interno prevedeva che ad aspettare Qaboos bin Said Al Said fossero il prefetto, il questore e i vertici militari. Oltre Giovanni Balsamo, Luigi Savina, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Davide Angrisani, e quello della Guardia di Finanza, colonnello Francesco Bucarelli, ieri, a Elmas, c'erano anche il presidente della Sogaer, Vincenzo Mareddu, e il direttore dell'aeroporto, Maria Rosaria Gallo. Inoltre, non poteva mancare l'organizzatore del soggiorno del sultano, il presidente dell'Autorità portuale Piergiorgio Massidda, che nei mesi scorsi aveva effettuato una missione nell'Oman, assieme al direttore marketing del porto, Valeria Mangiarotti, per portare Said Al Said a Cagliari.
I PREPARATIVI Le autorità civili e militari sono arrivate solo alle 12,30 mentre tre ore prima la pista era già invasa dai poliziotti. In un momento di pausa, un agente ha affermato: «Hanno tolto i morti da sottoterra», per dire che si è spostato personale da reparti operativi. Non è un caso, dunque, se una pattuglia della Digos, all'improvviso, sia dovuta correre verso viale Trento, per dare supporto ai loro colleghi dopo il blitz dei cassintegrati al palazzo della Regione.
Verso le 10,30 hanno sfilato ben 17 Mercedes S350L Amg (da oltre 200 mila euro l'una) più due Chrysler e un'Audi, con al loro interno il personale di sicurezza, riconoscibile per l'anello d'oro col simbolo in pietra nera dell'Oman. È stato il lusso non ostentato ma ugualmente visibile ad attirare l'attenzione di alcuni curiosi che volevano osservare da vicino l'arrivo del sultano.
FALSO ALLARME Un piccolo jet con la bandiera dell'Oman ha tratto in inganno molti. Ma si è trattato di un falso allarme. Dal velivolo sono scese solo alcune persone del seguito. Said Al Said è arrivato poco dopo. Dal portellone posteriore sono scese circa quaranta persone, poi si è aperto quello anteriore ed è comparso il sultano, in abito grigio. Dopo aver salutato chi lo attendeva - un evento eccezionale, visto che il sultano, riservatissimo, in genere incontra solo suoi pari, cioè altri capi di stato - è salito sulla Mercedes grigia e si è diretto, con il suo lungo seguito verso il mega panfilo ormeggiato dal 1° luglio al molo Ichnusa. L'area portuale è prenotata fino al 20 ma non è detto che il sultano si trattenga fino ad allora: si vocifera che rimarrà in città una settimana ma per motivi di sicurezza il riserbo sul suo soggiorno sardo è massimo.
Mario Gottardi