Altre due piccole voragini sono comparse in via Giudice Mariano, un’interrogazione municipale
CAGLIARI Qualcuno teme che l’esperienza dell’area lesionata di piazza D’Armi si stia ripetendo. In via Giudice Mariano un mese fa si è formata una buca e sabato ne è comparsa un’altra a circa dieci metri di distanza. Il diametro dell’apertura del buco non è grande ma la profondità è notevole. In certi punti la città sembra un campo minato. Da qui la preoccupazione degli abitanti che chiedono «interventi immediati». Solo che l’amministrazione comunale ha precisato che spetta ad Abbanoa, come informa Paolo Casu (consigliere comunale del gruppo misto) che sull’argomento ha presentato una interrogazione comunale. In particolare Casu sottolinea come «sempre più frequentemente, strade appena terminate di asfaltare, ultimo ma significativo esempio la Via Giudice Mariano nel quartiere Fonsarda, vengono transennate per situazioni di grave pericolo sulla sicurezza stradale. Nonostante le numerose sollecitazioni al servizi comunali e ad Abbanoa, a distanza di oltre un mese non vi è stato neppure un sopralluogo di valutazione sullo stato del sottosuolo stradale col rischio di nuovi e gravi smottamenti». In più c’è stata «la formazione di un altro buco, proprio sabato». A questo punto «non è più possibile tollerare i lunghissimi e ingiustificati tempi (...) per poter vedere le strade (...) ripristinate da lavori svolti in ritardo e molto spesso non a regola d'arte». Una situazione che, tra le altre cose, «crea un’immagine molto negativa verso i turisti». Secondo Casu, Abbanoa, «di cui la nostra città gestisce una gran parte delle quote azionarie, appare sempre di più non all'altezza del suo compito istituzionale, con evidenti disagi per i cittadini». Per questo «occorre pensare a soluzioni “di garanzia” per i beni pubblici della nostra città, che non possono sempre essere ostaggio di ritardi e di cavilli burocratici che lasciano le nostre strade in forte stato di degrado e molto spesso in condizioni di grave pericolo per i nostri concittadini». In questo quadro Casu chiede nell’interrogazione di «trovare una via di “tutela e di garanzia” verso i danni causati alle nostre opere pubbliche, strade, marciapiedi e quant'altro, che oggi, risultano essere totalmente ostaggio dei ritardati lavori di ripristino delle condotte idriche e fognarie vecchie, programmando l'inserimento di fideiussione bancaria, da parte della società Abbanoa per qualsiasi intervento di ripristino». (r.p.)