Sant'Efisio. Costituito un comitato e istituito un conto corrente bancario
Si cercano fondi per restaurare il cocchio antico
Sessanta chilometri ogni anno, da più di 365 anni. È il percorso del cocchio di campagna di Sant'Efisio, risalente al '700 che ora ha bisogno di un restauro. Nasce così il comitato che ha come unico obiettivo la raccolta fondi per il suo recupero decorativo e strutturale. È il cocchio più antico, che percorre più strada accompagnando il simulacro del martire guerriero, con abiti più modesti e senza gioielli, in processione da Giorgino fino a Nora e rientro. «L'ultimo intervento risale agli anni '50», spiega Roberta Ballero, vicepresidente del comitato. «Furono eseguiti lavori alla struttura di sostegno e alla cabina, ai fregi ed alle decorazioni. Ma mentre qualche anno fa si è intervenuti con lavori di restauro al cocchio di città, adesso è il momento di intervenire su quello che effettivamente cammina di più. Ed è per questa ragione che chiediamo il contributo di tutti». Il comitato, costituito la scorsa settimana dal notaio Carlo Mario De Magistris, è presieduto da Cesare Villaminar e dagli avvocati - e fratelli - Roberta, Stefano, Francesco e Simone Ballero. Con loro anche Andrea Loi e Marco Marinaro dell'Arciconfraternita di Sant'Efisio cui appartiene il cocchio custodito ogni anno come vuole la tradizione dopo il pellegrinaggio del 1 maggio nella chiesetta di Sant'Efisio a Giorgino, di proprietà della famiglia Ballero. «Quanto raccolto», spiegano i componenti del comitato, «sarà utilizzato in accordo con l'Arciconfraternita di Sant'Efisio e con approvazione dei lavori da parte della competente Soprintendenza di Cagliari. Quanto avanzerà invece sarà devoluto alla stessa Arciconfraternita per la manutenzione straordinaria della chiesa di Stampace e di ciò che in essa viene custodito». Per chi volesse contribuire è a disposizione il numero 102050 del conto corrente bancario, intestato al Comitato, nella sede del largo Carlo Felice della Bnl. Oppure ci si può recare dal 1 al 4 maggio nelle chiesetta di Sant'Efisio dove ci saranno varie iniziative di raccolta fondi compreso, in collaborazione con Poste Italiane, l'annullo filatelico e i kit di Sant'Efisio 2008. La chiesetta, gli adiacenti locali della sacrestia, il deposito del cocchio, appartengono alla famiglia Ballero-Ciarella. Della cerimonia a Giorgino si hanno le prime notizie nel 1787, in un atto di una seduta dell'Arciconfraternita di Sant'Efisio. La tradizione aveva all'inizio anche una giustificazione pratica: l'esigenza di cambiare le vesti del santo e togliere i gioielli che lo adornavano quando affrontava il percorso su strade all'epoca non sicure perché in preda ai briganti. BEATRICE SADDI