ESTATE D’AMIANTO
Mezzogiorno di fuoco. L’agonia di quarta e quinta fermata dovrebbe terminare alle 12 di oggi. La notizia della riapertura della spiaggia ha buttato giù dal letto presto i concessionari che all’alba erano già al Poetto per rimotnare chioschi e stabilimenti, ma la gioia è durata poco. I vigili li hanno fatti uscire dall’area recintata perché non c’era ancora l’autorizzazione. Sono rimasti lì per ore, con telefonate e voci che si rincorrevano. All’ora di pranzo è arrivato il primo via libera, sono stati aperti dei varchi e tutti si sono rimessi all’opera per riaprire al più presto. Ma le transenne son rimaste lì, a proteggere la spiaggia “incontaminata”. Perchè alla quarta e alla quinta fermata l’amianto non c’è più, e i suoi fantasmi sono stati spazzati via dalla macchina grigliatrice. Ma per tutto il giorno non c’è stato verso di liberare la spiaggia. In serata è arrivata la comunicazione dal Comune: «Per la riapertura al pubblico serve aspettare il completamento di queste operazioni, che devono comunque essere terminate entro le ore 12 di domani, sabato 7». La ditta SeTrand dovrà smantellare tutto e prepararsi a blindareil secondo lotto interessato dai lavori. Ma le decine di telefonate intercorse tra il lungomare e via Roma sono servite a salvare il week end. Inizialmente chioschi e stabilimenti del tratto tra la Sesta e il vecchio Marino avrebbero dovuto chiudere subito i battenti, ma il sindaco ha firmato l’ordi - nanza che rinvia tutto a lunedì. In pratica, stasera e domani tutto il Poetto sarà operativo. Le attività presenti nel secondo lotto dovranno smettere di lavorare domenica alle 20 ed entro la mezzanotte di lunedì dovranno essere concluse tutte le operazioni di smontaggio. Il Consiglio comunale si è mobilitato per cercare di fare chiarezza su quello che è successo al Poetto. Nei giorni scorsi il capogruppo Pdl Giuseppe Farris ha chiesto l’istituzione di una commissione di controllo composta da consiglieri comunali, in base all’articolo 23 dello Statuto (secondo il quale la presidenza spetta alla minoranza) e ieri è arrivata la proposta del Pd. Il capogruppo Davide Carta ha spiegato che il gruppo dei democratici sta preparando la proposta per una commissione speciale che approfondisca la vicenda, ma con l’ap - porto di figure esterne al Consiglio, come previsto dall’articolo 21. «Riteniamo che la commissione speciale possa essere lo strumento più efficace, in quanto su un tema così complesso, con numerosi risvolti tecnici e giuridici - ha spiegato Carta - sia opportuno integrare la rappresentanza dei gruppi consiliari con componenti esterni al consiglio, come previsto dall’ar - ticolo 21 dello Statuto, esperti in materie di reati ambientali, di bonifiche, di analisi ambientali e di igiene e salute della popolazione ». Carta chiede al presidente del Consiglio Ninni Depau, per evitare sovrapposizioni tra le due proposte, «di voler intraprendere le necessarie iniziative per valutare se possa esistere un percorso comunemente condiviso». M.Z.