A Cagliari, Espace S & P, in mostra 35 caricature eccellenti
Ha padri nobili, il genere delle caricature. Per solo parlare della felice stagione creativa della Sardegna del Novecento, vi si cimentarono con grandi risultati Primo Sinopico, Pino Melis, Tarquinio Sini, Giovanni Manca, Gec (pseudonimo di Enrico Gianeri) e artisti dalla vena drammatica come Remo Branca e Mario Delitala. A rinverdirne i fasti provvede ora Renato Figari, avvocato di professione e discendente del sommo Filippo (zio Filippetto, lo chiamano in famiglia) che esordì con una serie di vignette sui giornali goliardici sassaresi. Le “matite di un popolo barbaro” annoverano in tempi più recenti firme eccellenti come quella di Cosimo Canelles e hanno, nei giovani disegnatori attuali, degnissimi seguaci.
E se Giuseppe Biasi ritraeva le coeve Grazia Deledda e Caterina Berlinguer, in “Di…segni e di sogni”, mostra allestita sino al 15 luglio alla Galleria Espace S&P di piazzetta Savoia, a Cagliari, Renato Figari canzona benevolmente noti personaggi cittadini, pennarello, gessetti e carboncino su sfondi variamente colorati, per una galleria che include il sindaco Zedda (giovane, per definizione) circondato da giocattoli precocemente abbandonati e col pensiero fisso a Ottone Bacaredda, inarrivabile predecessore. Claudia Lombardo indossa combattiva l'armatura di Giovanna D'Arco e Massimo Deiana, docente di diritto della navigazione, si gingilla con barchette e natanti in ripa di mare.
«Tutto nel mondo è burla», cantava Falstaff e giocose sono le abili parodie tracciate da Renato Figari. Massimo Cellino pizzica la sua chitarra rock sognando di suonare in uno stadio gremito di fan, altro che partite di calcio. Beppe Deplano, ristoratore e collezionista, svetta ( si fa per dire) sui trenini e i cavalli a dondolo della sua raccolta.
Le fisionomie sono immediatamente riconoscibili, a conferma dell'ottima mano di un autore che è alla sua prima personale ma disegna da sempre. Nessuna perfidia nelle figure che rivelano capacità di sintesi e spirito d'osservazione e stanno in equilibrio tra la verosimiglianza e il ridicule . Divisa in sezioni, la parata rende omaggio a Gigi Riva issato sulla statua di Carlo Felice ai bei tempi dello scudetto, a Vittorio Scano con “L'Almanacco di Cagliari” sotto il braccio, a Francesco Abate (giornalista-scrittore un tempo anche dj) alla consolle. Trentacinque ritratti, per raccontare un pezzo di città attraverso alcuni protagonisti. Ma poiché l'estro non ha confini localistici, Figari cattura un Bersani che pettina le bambole, Vittorio Feltri e Maurizio Belpietro finalmente muti. Non bastassero visi e posture, a svelare le identità soccorrono gli oggetti, o caustici particolari: Giancarlo Deidda, sommelier, degusta da intenditore una coppa di vino, Benito Urgu, vestito da componidori, monta un destriero di legno, Luigi Pomata, premiato chef, cucina un uovo al tegamino. Gavino Sanna, sdraiato su una dormeuse, brinda al Buio, Ambra Pintore al Festival di San Remo.
Castigat ridendo mores, Renato Figari. Con garbo e arguzia, sottolineando talvolta il divario tra aspirazioni e risultati concreti. E autoritraendosi, con ironia, nelle vesti di schermidore e moschettiere piumato. «Stilizza, assottiglia, ritaglia oppure gonfia, ispessisce e dettaglia, con piglio sicuro di inappuntabile amateur, tutte quelle prede diverse infilzate nel suo sogghignante pennino», scrive brillantemente Giorgio Pellegrini nella presentazione. E nessuno si offende, nel vedersi gentilmente preso in giro. Anzi.
Alessandra Menesini
Espace S & P piazzetta Savoia Cagliari, martedì - domenica 19 - 21. Ingresso libero. Visite su appuntamento (070.658984).