Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

«I rom facciano autocritica»

Fonte: Sardegna Quotidiano
9 luglio 2012

L’appello

 

IL DIBATTITO Deliperi invita i nomadi ad assumersi le loro responsabilità e Pabis (Asce) aspetta l’incontro col Comune

Il campo Rom sulla 554 non esiste più. I roghi che infestavano Mulinu Becciu si sono spenti, ma sotto la cenere bruciano ancora le polemiche. «Cari Rom, un briciolo di autocritica non guasta». L’invito arriva da Stefano Deliperi del Gruppo di intervento giuridico che ha sempre denunciato al fianco degli abitanti di Mulinu Becciu i roghi infernali e i pericoli del campo trasformato in discarica. Troppo buonismo da una parte e troppo razzismo dall’altra, sostiene. «Quel campo nomadi era diventato una vera e propria bomba ecologica. Tonnellate di rifiuti tossici, incendi, traffico di rifiuti in combutta con “imprenditori ” locali senza scrupoli - commenta Deliperi - non sono venuti dal Giappone ignoti farabutti per creare quelle “condizioni disastrose ” di cui parla Saltana Ahmetovic. Sono stati gli stessi residenti del campo nomadi. E molti di loro hanno accettato di buon grado (è un eufemismo) di andare in “case normali” con terreno intorno piuttosto che far crescere i propri bimbi in mezzo a topi grandi come cani e a liquami maleodoranti». Ma secondo il Gruppo di intervento giuridico le responsabilità vanno distribuite. «I procedimenti penali facciano il loro corso e i responsabili di questo disastro ambientale e finanziario paghino fi- no in fondo, compresi quelli che dovevano vigilare e facilitare l’inserimento dei rom e sono stati inerti a contare le decine e decine di migliaia di euro di fondi pubblici che affluivano alle loro casse». Deliperi propone di voltare pagina: «Diritti e doveri per i Rom, come per ogni cittadino. Senza ipocrisie, falsi buonismi e stupidi razzismi». Partendo da una poinfo sizione ben diversa anche Antonello Pabis considera una svolta questa fase. Il presidente dell’Associazione sarda contro l’emarginazione sta dalla parte dei Rom, nel senso che segue in prima persona le loro vicende. Dal suo punto di vista non risparmia le critiche alle precedenti amministrazioni comunali. «Personalmente penso che dobbiamo sempre ricordare i predecessori di Zedda come quelli della segregazione e dell’isolamento dei Rom», commenta, ma non lesina critiche all’assessore alle Poltiche sociali Susanna Orrù per la gestione della vicenda: «Abbiamo vissuto il paradosso dell’esclusione dei Rom dal processo per l’inclusione per loro disegnato. Questo è stato l’errore paradossale, l’esclusione dall'inclusione». Ma ora Pabis e i Rom hanno ottenuto un incontro col sindaco Massimo Zedda. «Oggi, per fortuna della democrazia e del progresso, irrompe un nuovo soggetto politico che, finalmente riconosciuto, parteciperà al primo tavolo comunale di concertazione democratica della storia italiana e di sperimentazione della democrazia partecipata con i cittadini Rom».

Marcello Zasso