Il commercio trova un po' di ottimismo. L'esplosione al calar del sole, nel pomeriggio vince il caldo
Il battesimo dei ribassi attira migliaia di persone nelle vie del centro
Di notte non c'è crisi che tenga. Le persone passeggiano con le buste sottobraccio, le une attaccate alle altre, tanto le strade sono piene. Il brusio del vociare fa da sottofondo allo shopping , e le casse che pian piano si riempiono. Il primo giorno di saldi è stato vissuto sostanzialmente di notte.
Di pomeriggio invece le cose erano nettamente diverse. Niente strade colme di persone, niente ressa nei negozi, niente fila alle casse. Le vie dello shopping cittadino sembravano quelle di un normale sabato sera d'estate. Con persone che passeggiano e comprano, questo sì, ma ordinatamente, senza zigzagare, senza evitare di scontrarsi con chi cammina dal lato opposto. Clienti e commercianti hanno tante idee sul perché di questo fenomeno. Forse per il clima “sobrio” dell'epoca montiana o per le notizie che parlano di spread che sale, borsa che scende, Grecia al collasso, Spagna quasi e Italia forse che ogni giorno i mezzobusti ripetono in ogni edizione dei tiggì, quasi salmodiando un copione sempre uguale, che preparano a un futuro di crisi nera. O forse, più semplicemente per il caldo umido di Caronte che invoglia a stare più con i piedi a mollo che a infilarsi le scarpe per fare le “vasche” in salita e discesa.
DENTRO I NEGOZI «Un po' di movimento c'è stato ma verranno tutti dopo il mare». Spiega Maria Rita Angius, in uno dei punti vendita dei negozi di abbigliamento Ruggeri. Il suo è un auspicio comune a quasi tutti i negozianti del centro, che di sera attendono l'entrata dei clienti. Anche lei, come molti, quest'anno parte con sconti più consistenti rispetto alle stagioni passate, dal 20 all'80 per cento. Non a caso i cartelli che l'anno scorso indicavano percentuali di ribassi dal 20 al 30, quest'anno in media sono del 30, 40%. Anche Franca Ena di Scelte d'autore ha incrementato lo sconto. «Chi prima comprava tre capi quest'anno ne prende uno», spiega. Per lei il problema non è tanto che le persone non hanno denaro da spendere, ma «che hanno paura del futuro, della crisi». Una sua collaboratrice però spiega: «Dovremmo fare come altre città turistiche: aprire e chiudere più tardi e abituare i clienti. Il Comune dovrebbe organizzare spettacoli e musica, ma ogni giorno, non solo una volta ogni tanto». Chi non si lamenta sono Gianmarco Serra e Claudia Atzori di Kempes and Barkley di via Garibaldi: «Di mattina abbiamo avuto un vero boom ». La sera andamento normale, «ma aspettiamo la notte».
NELLA STRADA È sotto le stelle che esplode la passione per lo shopping. Dall'ora di cena, via Manno, via Garibaldi, il largo Carlo Felice, via Roma e via Alghero si riempiono di persone. Un'ora dopo camminare è quasi impossibile. C'è chi fa slalom per evitare i gruppi che si fermano all'improvviso per parlare con un amico incontrato per caso. Altri rimbalzano, come fossero palline di ping pong, tra una vetrina e l'altra a cercare la camicia tanto desiderata e ora finalmente alla portata del portafogli. All'entrata dei negozi c'è la ressa e dietro le casse la fila. Come negli anni scorsi. E i commercianti, alla fine, sorridono.
Mario Gottardi