BUS. Forum dei sindaci
L'assemblea del Ctm, con i soci Comune di Cagliari, Provincia e Comune di Quartu, ha approvato il bilancio 2011, che chiude in utile. Gli amministratori hanno anche manifestato preoccupazione per le modifiche strutturali che discenderanno dalla riforma del settore trasporti.
NUOVO INCONTRO A questo proposito il sindaco, Mauro Contini, ha richiamato l'attenzione «sulla necessità di riconvocare una riunione entro trenta giorni, per verificare quali saranno le decisioni della Regione sulla richiesta di costituzione del bacino di area vasta», fatta dai sedici Comuni che partecipano al Forum dei sindaci, nell'ambito del Piano strategico. «Il bacino - prosegue - potrà essere gestito dal Ctm, sia in considerazione delle capacità dimostrate negli anni, sia delle competenze e know how, anche attraverso un sistema integrato gomma-ferro».
L'APPELLO Considerazioni che Contini aveva già espresso ai vertici del Consorzio (al presidente Giovanni Corona) durante un convegno organizzato dal Psd'Az in città nelle scorse settimane. Un incontro dal quale erano emerse soprattutto una serie di preoccupazioni e interrogativi sul servizio svolto nella terza città della Sardegna. «Bisogna razionalizzare percorsi e rete, eliminare le linee improduttive, migliorare l'offerta, sintonizzarsi con la Regione che deve ridisegnare il futuro di aziende pubbliche e private, salvare tutti i posti di lavoro», sostiene Guido Sarritzu, consigliere d'amministrazione del Ctm per Quartu (7,5 per cento del capitale), che ha già presentato al Consiglio comunale la Relazione annuale sull'attività dell'azienda.
LE RICHIESTE Primo punto: è necessario potenziare le linee dei mezzi che vanno e vengono tra perimetro urbano e lottizzazioni sulla costa. «Chiediamo al Ctm un servizio più forte sull'area svantaggiata del territorio», ha detto Contini, «oggi sul litorale capita di dover fare tre, quattro chilometri a piedi per prendere il pullman. Inoltre molte fermate sono troppo vicino al bordo della carreggiata e non sono illuminate, la sera sono poco sicure». (cr. co.)