UNIONI DI FATTO
«La montagna che partorisce il topolino». Il Portico, settimanale della diocesi, non usa mezzi termini per definire il regolamento per il registro delle unioni di fatto e convivenze approvato di recente dal Comune. «Sono appena 280 in tutta Italia le persone che si sono iscritte nei registri delle unioni civili: un flop totale, e Cagliari li copia», si legge nel pezzo firmato da Sergio Nuvoli. Secondo Il Portico, il rischio è quello di creare false illusioni: «Nel documento si ammette che “la creazione di nuovi status sociali spetta al legislatore statale”». Ciò significa che si tratta di «un documento-farsa, stilato sulla falsariga di quelli che, nel resto d’Italia, hanno registrato un fallimento totale». Nel testo del regolamento si ravvisano contraddizioni: «Si dichiara di voler attuare “i principi di non discriminazione, pari opportunità e libertà individuale”» e di «tutelare la piena dignità umana e sociale delle unioni di fatto» senza però indicare «chi la mette in dubbio o la minaccia». La stoccata al sindaco Zedda è diretta: «Ha inserito il punto nel suo programma elettorale per far contenta la sinistra radicale (sempre più a corto di idee, che nella difesa dei senzatetto cede il passo ai comitati di quartiere)», scrive Nuvoli. Insomma, una bocciatura su tutta la linea, quella del Portico. «L’assemblea comunale ammette di non poter legiferare » e promette l’adozione di atti (in particolare in materia di diritto alla casa e di servizi sociali) che «sa di non poter disporre. Nulla di più». F. M.