SAN SPERATE
SAN SPERATE Tensione alta in paese dopo la scelta della Caritas di ospitare in suoi alloggi alcune famiglie rom che hanno dovuto abbandonare il campo lungo la 554. Ieri sera consiglio comunale e di mattina tensione tra i residenti degli alloggi vicini a quelli che dovrebbero andare ai rom. In Comune l’assenza di comunicazioni tra Cagliari e i paesi dell’hinterland non è andata giù; da qui forse l’irritazione, presente a Monserrato, per essere stati informati all’ultimo momento. Sul tema è intervenuto anche lo scultore Pinuccio Sciola, icona del paese. «Mi sono sentito profondamente offeso per le scene di discriminazione andate in onda in questi giorni a San Sperate. Il nostro paese è esempio di ospitalità e accoglienza in tutta la Sardegna e anche fuori dai confini isolani. E questa immagine non può essere certo rovinata da quanti seminano insofferenza verso le etnie diverse. In questi giorni ho sentito cose aberranti. Il conclave con don Marco Lai, rappresentante della Caritas, è stata una brutta pagina per la comunità». La ricetta dell'artista è semplice. «La pietra miliare è il dialogo, il valore più alto della convivenza civile – dice – e se il problema è scaturito da Cagliari, occorre che ci si sieda attorno ad un tavolo tra i sindaci del capoluogo ed i primi cittadini di San Sperate, Quartu, Monserrato e Villasor. La questione deve essere risolta senza passare per la piazza, ma tra le istituzioni. Mi auguro che ci possa essere una ripresa del dialogo per sanare la situazione e dare ad altre culture il rispetto dovuto. Senza nessun pregiudizio». Ieri davanti al municipio di via Sassari si è radunata una rappresentanza dell'Associazione 2000 (R)esistenze «per manifestare solidarietà nei confronti della comunità Rom e condannare le discriminazioni», ha sottolineato Giuseppe Murtas, responsabile del movimento. Nell'aula consiliare di via Sassari si è invece svolta ieri sera la seduta dell'assemblea civica. «Secondo noi è stata compiuta una prevaricazione nei confronti di San Sperate, senza che l'amministrazione comunale abbia ricevuto alcuna comunicazione sulla gestione della situazione. Nessun sentimento di razzismo. Il nostro territorio ospita un cinesi, polacchi, africani. Si azzeri questo progetto e si trovi una sistemazione per il popolo Rom, in modo dignitoso ed accogliente, con un sito adatto». Luciano Pirroni