Polemiche dentro e fuori il consiglio comunale per l’ordinanza ribadita dall’amministrazione
CAGLIARI Sardegna in camper: un’isola sempre più lontana. È il titolo di un pezzo del web magazine "Camperlife", seguitissimo dagli appassionati delle "case a quattro ruote". Solo un esempio di quello che sta succedendo sulla rete- ma ci sono stati interventi e interrogazioni anche in assemblea civica- dopo l'ordinanza del Comune che vieta la sosta in città di roulotte, carovane, «veicoli attrezzati e trasformati per uso abitativo». E camper appunto. La protesta, sia su Facebook che in consiglio, al di là dei dettagli concorda su un punto: così non si fa turismo. «Chi arriverà in camper dai porti sardi - spiega il consigliere Psd'Az Paolo Casu - compreso quello di Cagliari, sarà costretto a saltare quale meta culturale, turistica e di shopping, la nostra città, con gravi ripercussioni su tutto il nostro già debole tessuto economico. Chi vorrà visitare, per esempio i nostri siti culturali, non potrà farlo in quanto vietato dalla stessa ordinanza. Il problema è molto sentito perché questo tipo di turismo è in creascita e ha cominciato a scoprire la Sardegna con numeri sempre più interessanti». Presentate interrogazioni anche da Gianni Chessa (Udc) e Guido Portoghese (Pd). L'intento dell'amministrazione probabilmente era un altro: colpire gli sporcaccioni, non i visitatori che vogliono trascorrere del tempo in città. Si capisce dalle premesse del documento quando si dice che «si sono registrati casi di accampamento o attendamento abusivo con baracche, case mobili» eccetera e eccetera. E che «tale fenomeno, soprattutto nel periodo estivo è fonte di pericolo per la salute pubblica, in quanto non esistono aree attrezzate». Le conseguenze? Occupanti spinti a «servirsi delle aree circostanti per i loro bisogni fisiologici e per lo svolgimento delle normali attività quotidiane (lavaggio di vestiario, consumo di alimenti) che determinano accumulo e spargimento di rifiuti determinando situazioni di degrado urbano». Ma l'ordinanza, secondo Casu, è «troppo generica e troppo restrittiva». Per il momento, denunciano il consigliere e i camperisti, anche i cagliaritani che posseggono un camper devono sentirsi in pericolo. La soluzione? Uno spazio attrezzato. Tra le proposte anche l'area dell'ex mercato ortofrutticolo. La soluzione è vista con favore anche dalle associazioni di camperisti perché garantirebbe i servizi base di cui questo tipo di turisti ha bisogno e che in tutta Europa vengono offerti senza alcuna difficoltà. L'assessore alla Viabilità Mauro Coni getta acqua sul fuoco: «È un'ordinanza che esiste dal lontano 1985 - ha detto in aula Coni rispondendo alle interrogazioni - mai revocata e ora reiterata. L'area attrezzata? Utilissima: mi impegno senz’altro a proporre una soluzione che vada in questo senso». (s.a.)