Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Un esercito di disperati

Fonte: L'Unione Sarda
6 luglio 2012

In un anno il 30 per cento di interventi in più. E ora c'è un camper
 

Chiedono aiuto alla Croce rossa 5mila poveri
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Cinquemila persone, cinquemila storie differenti e un unico comune denominatore: povertà estrema. Sono numeri imponenti quelli dei cagliaritani che ogni giorno si rivolgono alla Croce Rossa cittadina. Un esercito di disperati e un dato che mette i brividi: nell'ultimo anno sono cresciuti del 30 per cento. Bussano alle porte della sede storica, in viale Merello. Chiedono dignitosamente un pasto, un paio di scarpe, un capo caldo per l'inverno. E i volontari sono sempre pronti a tendergli la mano.
Ora arriva anche il camper, regalato da una famiglia cagliaritana. E da oggi nei tour notturni della disperazione gli angeli della Croce rossa potranno distribuire anche pasti caldi. Il Fiat Ducato donato ha anche un piccolo frigorifero. «Abbiamo preso accordi con una società di catering, ci ha fatto un buon prezzo», racconta Salvatore Floris, commissario provinciale della Croce rossa. Da oggi i senza tetto avranno a disposizione un menù più ricco.
L'ESERCITO DEI POVERI La partenza è alle 20, da viale Merello, il mercoledì, il giovedì e il venerdì. Prima tappa piazza del Carmine, poi dritti sino al vecchio ospedale marino, i ponti della scafa, Calamosca, i portici dei palazzi di via Barone Rossi. Sono le tappe che scandiscono il tour della disperazione dei dieci volontari. Sino a ieri viaggiavano a bordo di un furgone, da domani ci sarà anche il camper. «Sino all'anno scorso assistevamo 4100 bisognosi, ora sono addirittura oltre i 5000». Tutta colpa della crisi. Arrivano soprattutto dai quartieri più poveri della città: «La maggior parte sono famiglie di Sant'Elia, San Michele e Is Mirrionis». Impossibile tracciare un identikit preciso. «Si rivolgono a noi donne, uomini e anche famiglie intere».
TANTI BAMBINI Il numero è in continua crescita. Spiccano gli 800 bambini, 500 cagliaritani, 300 extracomunitari. Perché a ingrossare le file c'è una non trascurabile fetta di stranieri. E poi ci sono i padri separati: «Sempre di più, spesso vivono con appena duecento euro al mese». Prima avevano una famiglia, una casa, d'un tratto tutto si frantuma e si ritrovano costretti a chiedere aiuto. E per molti la Croce Rossa è l'unica soluzione per riuscire a mangiare un boccone ogni giorno. I 970 volontari impegnati in tutta la provincia, 800 solo a Cagliari, sono l'altra faccia della povertà: da un lato c'è chi grida silenziosamente il suo bisogno d'aiuto, dall'altro chi è sempre pronto ad ascoltare.
L'IMPEGNO DEI VOLONTARI La Croce Rossa è articolata in sei gruppi operativi: il corpo militare, le crocerossine, i volontari del soccorso, i pionieri, i donatori di sangue e il comitato nazionale femminile. Alle spalle una storia lunghissima che risale a settant'anni fa. La sede è sempre stata in viale Merello. «Siamo passati dai comitati spontanei, alle associazioni, poi ai comitati locali provinciali, regionali, sino ad arrivare alla struttura attuale; grosso modo quarant'anni fa».
Sara Marci