L'opinione
di Michele Ruffi
L'Anfiteatro? Chiuso. Il Bastione? Pure, con tutto il corollario di gallerie: dalla Passeggiata coperta a quella dello Sperone, che negli anni passati hanno ospitato mostre e manifestazioni culturali e ora, al massimo, quintali di polvere.
A parte la Cattedrale e una passeggiata per il quartiere di Castello, cosa offriamo ai turisti? Poco, purtroppo. Sia chiaro: se le infiltrazioni d'acqua - presenti da un secolo - e il passare del tempo hanno costretto il Comune alla chiusura del monumento più rappresentativo della città, quello che troviamo sulle cartoline, la colpa non è certo dell'amministrazione Zedda. Che però adesso ha il dovere di risolvere al più presto questa situazione imbarazzante: i turisti si portano a casa le immagini del Bastione di Saint Remy circondato da una lunga fila di transenne della Protezione civile. E se riescono a salire sulla terrazza Umberto I (ascensore permettendo) fotografano un belvedere sfregiato dagli spray e da decine di piante di cappero che scavano nella pietra chiara del monumento costruito tra il 1896 e il 1902. Se nel primo caso si può dare la colpa ai vandali, che hanno ricoperto di vernice i punti più belli della città, nel secondo viene un po' più difficile trovare alibi. Al momento - fanno sapere dal Comune - non ci sono i soldi necessari per un intervento risolutore, dunque dovremo abituarci ancora per un po' a questo nuovo panorama.
Diciamolo: meno male che ci sono il sole, il mare e il Poetto. Anzi, per quest'anno non abbiamo neanche quello.