Il caso
IL RETROSCENA
Divieto di sosta per i caravan su tutto il territorio comunale, levata di scudi degli appassionati: «Contro il turismo» Ma la decisione arriva per non vanificare lo sgombero dei nomadi
Effetti collaterali di uno sgombero di rom. L’ordinanza comunale anti- camper, firmata il 29 giugno, non ha come bersaglio i turisti o i cagliaritani che si godono le vacanze con i loro caravan. Il vero scopo, anche se nessuno lo dice ufficialmente, è quello di evitare il ritorno “abusivo” dei nomadi trasferiti dal campo sulla 554. Il rischio era che i rom tornassero in città, con camper e roulotte, e mettessero in piedi degli accampamenti improvvisati al parcheggio Cuore dello stadio o negli spazi del Poetto a ridosso dell’Ippodromo o, ancora nello sterrato di Marina Piccola o nel piazzale di viale La Playa. Un rischio concreto: a San Sperate, per esempio, dove sono state ricollocate due numerose famiglie, la popolazione ha inscenato una mezza rivolta contro il loro arrivo. E non è detto che i nomadi accettino di rimanere dove non sono accettati. L’ordinanza, a scopo preventivo, impedisce un ritorno di carovane di “rifiutati ” da altri centri. Nessuna discriminazione, sia chiaro.
Solo ragioni di ordine pubblico. Per questo il dirigente Mario Mossa ha firmato il documento che impone il divieto «di stazionamento e sosta, su tutto il territorio comunale, comprese le sedi stradali, le piazze, i parcheggi e ogni altra area (privata, pubblica o aperta all’uso pubblico) di roulotte, camper carovane e veicoli comunque attrezzati e trasformati per l’uso abitativo anche per brevi lassi di tempo». Impossibile sarà anche installare «baracche, tende e simili allo scopo abitativo creando situazioni di precarietà igienica». Chi contravviene alle nuove disposizioni, oltre alla rimozione del mezzo, sarà costretto a pagare anche una multa di 50 euro. Il provvedimento, nei giorni scorsi, è stato contestato dalle associazioni dei camperisti. Una categoria nutrita, a quanto pare, visto che sull’argomento sono state presentate ben tre interrogazioni in consiglio comunale: Paolo Casu, Gianni Chessa e Guido Portoghese hanno chiesto chiarimento all’assessore alla Viabilità Mauro Coni. Hanno rappresentato le lamentele dei potenziali turisti sulle quattro ruote, sintetizzate in una nota polemica pubblicata sul sito camperlife. it: «È vero, siamo poveri turisti senza voce in capitolo, ma comprendiamo perfettamente l’esigenza di ristabilire l’ordine pubblico ed evitare problemi sanitari in città e ai cittadini, ma vorremmo far capire a questi signori che è rele il rischio che al già notevole danno d'immagine alla città si aggiunga anche il danno economico legato alla nostra fuga verso altre mete». Gli autori del documento pensavano di essere condannati a pagare per qualche comportamento incivile di un loro predecessore, non avevano pensato allo sgombero dei rom appena effettuato. Che non è stato citato nemmeno nella risposta arrivata dalla giunta, che comunque ha assicurato l’individuazione, forse già da oggi, di un’area di sosta attrezzata per ospitare i caravan. Almeno fino a quando non si placa la polemica sui nomadi sgomberati. E. F.