Viabilità
IL DIBATTITO Mozione per l’abolizione dei parcheggi riservati ai consoli onorari. Piras: sono illegittimi. Casu: è una casta. Duro anche il Pd Meloni. No del centrosinistra, scintille in municipio
La proposta è stata bocciata, anche se con pochi voti di scarto. Ma la richiesta di abolizione dei parcheggi riservati ai consoli onorari degli Stati esteri, presentata da Anselmo Piras con un mozione, ha fatto parlare il consiglio comunale di privilegi, “ca - sta”, trattati internazionali e rischio di incidenti diplomatici. Tutto per nove stalli sparsi per la città (anche se almeno tre richieste sono in attesa di risposta dagli uffici) nei quali possono lasciare l’auto solo i rappresentanti italiani di Paesi stranieri come Belgio, Principato di Monaco, Malta, Francia e altri. “Posti riservati al Corpo consolare ”, si chiamano. E ci parcheggiano avvocati, commercialisti, professionisti: tutti insigniti della carica onoraria che, nella maggior parte dei casi, piazzano la sede diplomatica nel loro studio e si dimenticano cosa voglia dire girare a vuoto in cerca di un buco libero per l’auto quando devono andare al lavoro. Potere della diplomazia.
La mozione di Piras era depositata da mesi in municipio: solo l’annuncio della presentazione aveva scatenato un putiferio. I consoli chiamati in causa avevano difeso il loro ruolo. Carlo Dore, console del Belgio (con studio in via Alghero e stallo giallo in via Lo Frasso) aveva liquidato come populista e senza senso la proposta del consigliere di Ancora Per Cagliari. Alfonso Olla, avvocato e rappresentante della Repubblica Ceca, aveva tuonato: «Il mio studio è in piazza Repubblica, il consolato in piazza del Carmine: ho comprato un immobile apposta per offrire il servizio. Nessun privilegio». Il tema era caduto nell’oblio, fino a ieri, con la discussione in municipio. Piras, dai banchi del centrodestra ha illustrato la mozione e ha attaccato: «Quei parcheggi sono irregolari, un privilegio che dovrebbe essere eliminato, anche per rispetto verso i comuni cittadini». In aula, fino a qualche istante prima, c’era anche il consigliere comunale dell’Idv Giovanni Dore: figlio di Carlo, è stato di recente insignito della carica già ricoperta dal padre, console onorario del Beglio. Si è assentato all’inizio della discussione. A favore dei parcheggi riservati si sono schierati Sergio Mascia (Sel) e Guido Portoghese (Pd): entrambi hanno ricordato che non si tratta di un vezzo del Comune, ma di concessioni rilasciate nel corso degli anni sulla base di un trattato internazionale, firmato a Vienna nei primi anni ‘60. «A Vienna avranno avuto il tempo di parlare anche delle auto dei consoli», ha ironizzato il Pd Piergiorgio Meloni, «ma sempre di privilegi si tratta.
Non credo che scoppierà una guerra se li togliamo. Voto a favore della mozione». Voleva dire la sua anche il collega di partito Claudio Cugusi, ma il presidente del consiglio, Ninni Depau, lo ha bacchettato e gli ha tolto la parola perché non indossava la giacca in aula. Paolo Casu (Psd’Az) ha chiesto una ricognizione delle titolarità dei posti, «perché se qualcuno li usa per avere uno stallo vicino allo studio, o li fanno usare ai familiari, allora siamo davanti a privilegi di casta». Il sindaco Massimo Zedda ha difeso l’importanza diplomatica delle concessioni, ma ha aggiunto: «È vero che bisogna fare delle attente verifiche sui posti riservati, per valutarne l’effettiva utilità. Non va bene nemmeno che dipendenti pubblici godano di strisce gialle vicino al posto di lavoro». E il riferimento è alla Prefetura in viale Buoncammino. E. F.