Poetto
Quattordici giorni dopo la chiusura della Quarta e Quinta fermata del Poetto, i risultati dei 52 carotaggi della sabbia effettuati dall’Arpas non sono ancora arrivati. E il tratto di spiaggia interessato dai controlli degli operai specializzati della Setrand è ancora off limits. Sono stati recuperati 400 chili di amianto, l’aria e l’acqua non sono contaminati, ma non si sa ancora se sotto la sabbia del Poetto ci siano fibre di eternit. Insomma: una situazione di incertezza, tra chioschetti che rischiano di restare chiusi ancora per chissà quanti giorni e i lavori nel secondo lotto –tra l’Ippodromo e la Torre spagnola –che partiranno tra domenica e lunedì. Della situazione di stallo ha parlato ieri, in consiglio comunale, il sindaco Massimo Zedda, rispondendo a un’interrogazione urgente presentata dall’Udc Renato Serra: «I lavori procedono oltre i dieci giorni prestabiliti, non si sa quando sarà riaperto il primo lotto e non si conoscono gli esiti delle verifiche dell’Arpas», ha detto Serra, «sarebbe meglio che i lavori negli altri due lotti siano spostati a settembre o gennaio, per limitare il forte danno che stanno subendo i proprietari dei baretti».
E il sindaco ha replicato partendo dalle tempistiche legati alla consegna dei risultati dell’Arpas: «I risultati dei carotaggi, che servono per capire se ci sono o no fibre di amianto, arriveranno entro pochi giorni, subito dopo ci sarà una conferenza di servizi Solo dopo partirà il cantiere del secondo lotto, che non può essere rimandato », ha spiegato Zedda, «perché c’è una messa in sicurezza di emergenza dell’arenile, decisa dalle autorità competenti, per il timore dell’inquinamento da eternit. Anche volendo, il Comune non può rinviare il resto dei lavori». Il sindaco ha anche precisato altri punti: «Da domenica scorsa i lavori di controllo manuale e grigliatura al primo lotto sono terminati. I resti di amianto sono stati rinvenuti in punti ben precisi, vicino alla strada, proprio dove i casotti vennero abbattuti, non rispettando le ordinanze che dicevano che andavano smontati. Tutti i tetti dei casotti erano in eternit». Il sindaco, in conclusione, si dice «abbastanza speranzoso che i risultati dei carotaggi diano esito negavito». Intanto, dal Poetto i gestori dei chioschetti continuano a vivere nell’incertezza. «Restiamo in attesa, anche stamattina ho sentito il direttore generale del Comune, Cristina Mancini, mi ha detto che non c’erano novità. Io e i miei colleghi speravamo di ricevere notizie in serata», afferma Sergio Mascia, della Poetto Services, cooperativa che gestisce dodici baretti, «il danno economico è notevole, serve che l’Arpas velocizzi i lavori e comunichi i risultati quanto prima ». E Fabio Puddu, vicepresidente della cooperativa Golfo degli angeli, aggiunge che «non stanno lavorando 25 persone, i due stabilimenti del primo lotto sono chiusi, entro sabato dobbiamo smontarne altri due nel secondo lotto. Hanno fatto le analisi anche nei weekend, è grave il ritardo della riapertura della Quarta e Quinta fermata».
Paolo Rapeanu
FARRIS COMMISSIONE D’INCHIESTA SUL CASO
Il capogruppo Pdl in consiglio comunale, Giuseppe Farris, ha depositato una richiesta per aprire al più presto una commissione di inchiesta che faccia luce sulla presenza di eternit al Poetto. «La vicenda sta destando allarme tra i cittadini, che non sanno se si tratti di qualcosa di grave o meno. Senza dimenticare i danni economici agli operatori dei chioschetti sul litorale », spiega Farris, ricordando che «siamo in piena estate e non si sa quando si finirà. Il consiglio comunale è stato sempre estromesso dalla vicenda dell’eternit», dice l’ex assessore, facendo prontamente notare che «oggi il sindaco ha risposto in maniera vaga all’interrogazione che gli è stata posta da una parte della minoranza. La realtà è che noi consiglieri abbiamo acquisito informazioni solamente dai giornali. Questa commissione di inchiesta», argomenta il capogruppo Pdl a palazzo Bacaredda, «serve per acquisire quanti più elementi utili e capire, eventualmente, quali possono essere i rimedi da porre».