In città problemi con gli oli usati
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Acque pulite nelle coste della Sardegna. Ad affermarlo è Goletta Verde, il veliero di Legambiente che analizza e certifica l'inquinamento o la balneabilità delle coste italiane. Nell'Isola, su venti campionamenti solo quattro hanno rivelato che l'acqua non è sicura: in prossimità delle foci del rio Foxi a Quartu Sant'Elena, del rio Foddesu a Tortolì e di quello Mannu a Porto Torreso oltre a punta S'Aliga a Portoscuso. In ogni caso si tratta di «un ottimo risultato», come evidenzia Giorgio Zampetti, responsabile scientifico di Goletta Verde, «finora il migliore in rapporto alle analisi effettuate nelle coste di altre regioni».
I RISULTATI Confortanti gli esiti dei campionamenti al Poetto e Giorgino, a Porto Corallo, Costa Paradiso, San Teodoro e Puntaldia, Pittulongu, Alghero (San Giovanni, Maria Pia, Lido Novelli), Platamona, Bosa Marina, Porto Alabe, Plagemesu, Cala Gonone e Marina di Tertenia. Numeri che rendono entusiasta il presidente regionale di Legambiente Vincenzo Tiana, che ricorda che «Goletta Verde analizza i tratti di mare segnalati dai cittadini».
I PREMIATI Tra i comuni che si sono distinti per aver saputo integrare arte, tradizione ed enogastronomia con forme di accoglienza sostenibile e a basso impatto sul territorio ci sono Villasimius, Bosa, Baunei e Posada, che sono stati premiati con le “5 vele” di Legambiente.
I PROBLEMI In ogni caso non si può abbassare la guardia: «La Sardegna - nota Zampetti - sebbene abbia una copertura depurativa più alta rispetto alla media italiana, registra anche un elevato numero di scarichi illegali, 365 nel 2011. Cifre che fanno posizionare l'Isola al secondo posto in Italia per numero di infrazioni dopo la Calabria»
GLI OLI Un grosso problema di Cagliari è lo smaltimento degli oli usati dei natanti. «Pensate che 4 chili inquinano un'area grande come un campo di calcio», spiega Marco Paolilli, coordinatore della rete di raccolta oli usati del consorzio Coou, che ricorda come «nel capoluogo sardo abbiamo sempre avuto grosse difficoltà: i titolari delle barche abbandonano l'olio dovunque». Una situazione paradossale perché il ritiro di questi inquinanti è gratuito. «Ci dobbiamo sentire al più presto per risolvere la questione», risponde il presidente dell'Autorità portuale Piergiorgio Massidda, da meno di un anno alla guida del porto. (m. g.)