Villanova
Ci sono la ztl con i suoi orari, le telecamere che controllano l’accesso delle auto nel quartiere e la nuova zona pedonale. Il filo che unisce tutti questi punti, a Villanova, è che ognuno, commerciante o residente, ha le proprie idee e obiezioni da porre, e un punto comune è difficile da trovare. Come ieri sera, in piazza San Rocco, dove otto commercianti del quartiere si sono ritrovati per contestare gli orari della ztl, ma proponendo soluzioni l’una diversa dall’altra. «Chi ha investito aprendo un’attività sta collassando, questi orari non vanno bene, non c’è logica», spiega Lucio Brughitta, edicolante della piazza, «c’è chi vuole insistere con un progetto fallimentare solo per salvarsi dai controlli della Corte dei conti sulla spesa di soldi pubblici per le telecamere, per anni inattive». Non dice no alla ztl ma chiede più servizi Roberto Boi, orafo di via San Rocco: «Devono far passare a Villanova i bus piccoli, visto che hanno acceso le telecamere, oltre a un semaforo per capire se si può entrare o no», afferma, «la mia clientela di passaggio è diminuita della metà». Ok alla ztl, ma con modifiche all’orario anche da parte di Gianluca Trincas, carrozziere in via San Giovanni: «No al blocco pomeridiano, e ztl notturna da mezzanotte, come in Castello. Hanno fatto restrizioni senza darci nessun servizio», chiosa Trincas, «spesso devo andare a prendere le auto dei clienti di persona, per portarle in officina negli orari liberi dalla ztl». Prospetta addiritura la chiusura del suo bar di via San Rocco, Fabiola Deriu: «Qui da venticinque anni, la morte si avvicina giorno dopo giorno. Mi chiedo se abbiano messo la ztl su richiesta dei residenti o perché considerano Villanova una zona storica», chiede, «perché, in questo secondo caso, è una follia, qui di storico non c’è nulla». P.R