Rom
Al campo Rom sulla statale 554 non è rimasto nessuno: con due giorni di anticipo sulla data prevista dall’ordinanza del sindaco Massimo Zedda, tutte le famiglie hanno abbandonato l’area sequestrata dal tribunale. Il motivo è noto: dalle risultanze dell’inchiesta della Procura affidata al Noe dei carabinieri, il campo comunale non è considerato adatto ad ospitare esseri umani. Una bomba ecologica sotterranea, incompatibile con le decine di bambini che ci abitavano e i circa 140 ospiti. Ieri si sono trasferite le ultime 14 famiglie, che alle 18 si hanno fatto ingresso nelle ultime case messe a disposizione dalla Caritas, che ha collaborato con l’assessorato alle Politiche sociali per trovare una nuova collocazione ai nomadi. L’intera operazione non graverà pesantemente sulle casse pubbliche, come qualcuno ha sostenuto a più riprese puntando alla pancia dei cagliaritani. Le famiglie che si possono permettere di pagare un affitto, e ce ne sono, lo faranno. Per gli altri c’è un contributo comunale: la spesa complessiva ammonta a circa 90 euro al mese per ogni rom. Non un salasso e nemmeno ville con vista mare: il campo doveva essere sgomberato, impossibile agire in maniera diversa. Da domani potranno essere effettuati dei sopralluoghi approfonditi, per capire cosa è stato nascosto nei terreni attorno a baracche e roulotte. Stando a quanto si mormora, basta scavare per trovare di tutto. Anche scarti di lavorazione di società senza scrupoli che, per evitare costose procedure di smaltimento, hanno magari dato qualche soldo agli occupanti per nascondere ogni tipo di materiale. Il marcio verrà alla luce, anche prima che il Comune trovi i due milioni di euro necessari per effettuare la bonifica.