Rassegna Stampa

Sardegna Quotidiano

Quattromila al Gay Pride «Una marcia per i diritti»

Fonte: Sardegna Quotidiano
2 luglio 2012

IL CORTEO AL POETTO

 

LA PARATA Grande folla sul lungomare per la manifestazione dell’orgoglio omosessuale. In testa al corteo il sindaco, la presidente della Provincia e il deputato Pd Paola Concia

di Marcello Zasso marcello. zasso@ sardegnaquotidiano. it

 «Quando si liberano le energie, sono di una forza inaspettata. Questa folla ne è la dimostrazione». Paola Concia è felice. Il deputato del Pd è dovuto andare in Germania per sposare la sua compagna e ieri ha fatto da madrina al primo Gay Pride cagliaritano. Assieme a sua moglie ha aperto il corteo che ieri ha invaso il Poetto. Circa quattromila persone hanno partecipato alla marcia per l’orgoglio omosessuale, quella che per molti è una “carnevalata” ma che in realtà ha lo scopo di poter dichiarare pubblicamente i propri gusti sessuali, cercando di alleviare la sofferenza della clandestinità.

«IL DIRITTO A VOLER BENE» «Quanti drammi sono legati al non riconoscimento della propria condizione, migliaia di famiglie hanno a che fare con tensioni molto forti - spiega il presidente della Provincia Angela Quaquero, anche lei in testa al corteo - ora che la coscienza sta cambiando questi drammi vedono la luce e smettono di essere tali. Non si può non riconoscere il diritto a voler bene a chi si vuole». La matrice del Pride è politica e arriva a pochi giorni dalla nascita del registro per le coppie di fatto a palazzo Bacaredda, ma quella di ieri è stata una festa in riva al mare, un fiume di persone che è partito dalla prima fermata e si è snodato per il lungomare, aggirando il cantiere per l’amianto, fino a raggiungere l’ottava fermata. Carri, musica e colori. Ma non era un corteo di gay, lesbiche, bisessuali e transgender: assieme a loro c’erano centinaia di cagliaritani che amano persone dell’altro sesso ma hanno voluto portare la propria solidarietà. O, almeno, partecipare alla festa. Perché di questo si è trattato, a prescindere dagli obiettivi politici degli organizzatori tutti ballavano e si divertivano. La cultura omosessuale è molto variegata e ieri erano rappresentate tutte le sfumature. C’erano le colorate e semivestite drag queen, gli omoni barbuti (i cosiddetti orsi), i ciclisti, i motociclisti, le varie associazioni di gay e lesbiche e una moltitudine di ragazzi e ragazze orgogliosi dei loro gusti sessuali. Dalla spiaggia centinaia di persone si sono riversate a bordo strada con un misto di curiosità e perplessità.

GLI APPLAUSI AL LIDO Quando la prima drag queen è arrivata di fronte al Lido, dove centinaia di persone erano affacciate dallo stabilimento o assiepate in strada, due signore ingioiellate con un aspetto lontano anni luce da borchie, tacchi e parrucche dei manifestanti, hanno cominciato a battere le mani. Il loro gesto ha contagiato i tanti ragazzini usciti dal Lido per assistere alla spettacolo ed è partito un applauso. Pochi attimi dopo è passato lì davanti lo striscione del Cagliari Pride tenuto dalle autorità e l’applauso si è ripetuto. «Quelle signore ci hanno applauditi urlando: “bravi, avete coraggio” - racconta la Quaquero - ma lungo tutto il tragitto guardavo le facce della gente, avevano espressioni liberate. E non parlo di chi sfilava». In prima fila, tra la Concia e la Quaquero, c’era il sindaco con in tasca il registro per le coppie di fatto appena approvato dalla sua amministrazione. «Sono piccole cose quelle che sono di competenza dei Comuni, ma è importante che le amministrazioni locali sensibilizzino le istituzioni superiori per il rispetto e il riconoscimento dei diritti civili - commenta Massimo Zedda - c’è finalmente una sensibilità che sta crescendo, basta vedere i recenti interventi del presidente Obama, che hanno risalto mondiale, e quelli del presidente della Camera Fini sul piano nazionale. Manifestazioni come quella di oggi e iniziative come quella che abbiamo adottato in Comune devono servire per sensibilizzare le istituzioni sulle unioni di fatto».

IL POETTO IN FESTA Dal carro principale veniva diffusa la musica che contagiava anche il “pubblico”, un fiume di gente che ballava per la Parade berlinese in salsa “casteddaia”. «È una grande festa molto partecipata, ma è soprattutto una manifestazione di impegno politico - commenta dalla testa del corteo il vice segretario regionale del Pd Francesca Barracciu - è una riaffermazione di diritti che non possono più aspettare, una questione di civiltà. Per questo è un dovere essere qui». Tanti gli esponenti politici, rigorosamente del centrosinistra, che hanno preso parte alla sezione istituzionale del corteo. «Sono molto orgogliosa di aver partcipato a questo primo Pride cagliaritano, che arriva dopo le iniziative di Jerzu contro l’omofobia e l’approvazione del registro delle Unioni civili del Comune di Cagliari - conclude il deputato Pd Paola Concia - ringrazio Cagliari per avermi permesso di vivere con voi questa giornata storica».