Questo pomeriggio la prima manifestazione nell’isola. Tra gli ospiti il sindaco Zedda e la deputata del Pd Paola Concia
CAGLIARI “Liberos, respetados, aguàles”. Queste tre parole simboleggiano il primo gay-pride dell’isola, che si terrà oggi al Poetto. La sfilata oggi, festa della tolleranza e della diversità, coinvolgerà non solo il movimento Lgbt, che comprende i gay, le lesbiche, i transessuali e i bisessuali, ma tutti coloro che respingono qualsiasi forma di violenta repressione contro le minoranze. Forse non a caso, anche se una lettura capziosa ha associato direttamente i due fatti, il Pride sardo si tiene a poche ore di distanza dall’approvazione in consiglio comunale del registro delle coppie civili. Un dibattito che ha avuto naturalmente proprio la kermesse di oggi tra gli argomenti più gettonati, con le opposizioni che hanno contestato la scelta dell’amministrazione di patrocinare, come avviene in questi stessi giorni in tante altre città, il Gay-Pride. Tra gli ospiti confermata la presenza del sindaco Massimo Zedda che proprio ieri, intervistato a «24 Mattino» su Radio 24, si è detto favorevole, pur con le dovute cautele, ai matrimoni omosessuali. «È chiaro che c’è una differenza fra le unioni di fatto, le convivenze e la famiglia così come oggi la conosciamo e che ha un ruolo prevalente. Ciò non vuol dire – spiega il primo cittadino – che la politica non debba riconoscere ciò che cambia nella società». Zedda, però, si è mostrato cauto sul tema adozioni per una coppia omosessuale. «Su questo – spiega – capisco che ci sia una difficoltà in più». Il Gay Pride di oggi, a cui parteciperà, tra gli altri, anche la deputata del Pd Anna Paola Concia, attiva nella difesa dei diritti civili delle minoranze, è organizzato dall’associazione Arc nell’ambito della rassegna Quereesima ed è patrocinata dal Comune di Cagliari. Centinaia le adesioni al Pride, non solo di singoli ma anche di associazioni, partiti, gruppi culturali, e confessioni religiose. Tra questi i partiti del centrosinistra a livello locale e regionale, il Comune di Jerzu, l’associazione culturale Anima migrante di Ploaghe, Cristina Arcidiacono, pastora della chiesa Battista di Cagliari, Kirsten Thiele, pastora luterana, Davide Nurra, dirigente di Sardigna Natzione. Anche la Cgil ha manifestato la sua adesione all’iniziativa. «Dopo aver contribuito a organizzare negli ultimi tre anni le manifestazioni contro l'omofobia – ha detto il responsabile dell'Ufficio diritti civili della Camera del Lavoro Sandro Gallittu – aderiamo quest'anno al primo Pride della Sardegna, a cui abbiamo anche dato il patrocinio della nostra organizzazione». Gallittu interverrà domani sul palco allestito per le conclusioni della manifestazione. Con lui anche il sindaco e il presidente della Provincia Angela Quaquero, il portavoce di Arc e la deputata Paola Concia, Massimo Mele, presidente del Mos, movimento omosessuale sardo, Ettore Ciano, portavoce dell’associazione genitori omosessuali, Gianluigi Piras, assessore di Jerzu e Gianni Dettori, artista e trasformista. Nei giorni scorsi la polemica politica su questa manifestazione aveva portato alle dimissioni dei vertici dei giovani di Fli e del vice coordinatore nazionale diritti civili del partito di Fini, Riccardo Lo Monaco, che avendo aderito politicamente al gay-pride avevano suscitato le ire del coordinatore regionale (poi sostenuto dallo stesso Fini) Ignazio Artizzu.