Dal 1982, oltre un milione di interventi al Pronto Soccorso dell’ospedale Complessivamente sono stati realizzati oltre settecento trapianti
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SANITÀ»ANNIVERSARIO DELL’OSPEDALE
CAGLIARI Una volta il punto di riferimento era l'ospedale Civile, nel cuore del centro storico. Poi, con la città che cresceva e l'area intorno alla città che diventava metropolitana, ecco nel 1982 il gigante Brotzu. Quell'anno gli interventi chirurgici furono 1500, ora si viaggia intorno a quota 14mila. Quasi duemila dipendenti, circa seicento posti letto. Una storia di oltre 1,1 milioni di accessi al pronto soccorso e 824 mila pazienti ricoverati. Ora l'ospedale festeggia – per un giorno con l'apertura delle contestate sbarre dei parcheggi a pagamento – i suoi trent'anni di attività. Il futuro? Razionalizzazione, ma non soltanto nella sanità, è la parola chiave per combattere la crisi. È l'indicazione della Regione attraverso l'assessore alla Sanità Simona De Francisci: «Il Brotzu alla sua nascita – ha detto – costrinse anche le altre strutture sanitarie non solo di Cagliari ma dell’intera Sardegna a migliorarsi e a essere più competitive. Il suo futuro continuerà su questo solco e la Regione incentiverà e accompagnerà il percorso di consolidamento delle sue attività di eccellenza». Ma ci saranno delle scelte da fare: «Le politiche sanitarie di oggi, la crisi che stiamo attraversando con la spesa che cresce e il Pil che arretra, e la spending review su cui il governo sta discutendo, e che interesserà molto da vicino la sanità, richiede anche in Sardegna scelte coraggiose pure per realtà come il Brotzu». Proprio in questi giorni si stanno discutendo le linee guida degli atti aziendali: «Ma assicuriamo già da oggi – ha detto – che il livello di qualità dell’assistenza e delle prestazioni di centri come il Brotzu non calerà, anzi potrà essere l’occasione per puntare maggiormente sulle sue eccellenze, rimodulando e riorganizzando alcune specialità che potranno potenziare invece la sanità nei territori, attraverso Case della salute e poliambulatori sui quali la giunta ha di recente investito 25 milioni di euro». Insomma rivoluzione in vista. Ma ieri, nel convegno celebrativo a cui hanno partecipato tra gli altri il direttore generale Antonio Garau e il sindaco Massimo Zedda (c'erano anche gli anti ticket del presidio di piazzale Trento) si è parlato soprattutto della storia del Brotzu: «Nel 1988 – ha detto il direttore sanitario Remigio Puddu – è stato effettuato il primo trapianto di rene e nel corso del primo anno di attività dei trapianti ne sono stati effettuati 25 in tutto. Nel 1989 è stato invece effettuato il primo trapianto di cuore e nel 2004 il primo di fegato – ha aggiunto il manager del Brotzu –. Complessivamente sono stati effettuati oltre 300 trapianti di rene, oltre 180 di cuore e 205 di fegato». Ricordato durante i lavori anche Antonio Cao, scomparso la scorsa settimana: l’assessore De Francisci ha proposto di intitolare a lui l'ospedale Microcitemico.