La pulizia della sabbia dall’amianto proseguirà nella zona dell’ex Marino ma prima occorre togliere reti metalliche e teli da quarta e quinta fermata
Di Antonello Deidda wCAGLIARI La prima fase dell’operazione bonifica del Poetto si è conclusa ma per riaprire la spiaggia della quarta e quinta fermata bisognerà aspettare ancora un po’. Ieri mattina sembrava che fosse la volta buona: il Comune aveva comunicato nei giorni scorsi i dati sull’amianto recuperato e i prossimi passi, così tantissimi bagnanti si sono affollati vicino alle barriere che impedivano l’accesso alla strada che costeggia la spiaggia, dallo stabilimento della Marina a quello dell’Aeronautica. «Finalmente si opuò ritornare nella nostra spiaggia», giuravano gli aficionados della quarta, mentre tra i proprietari dei baretti aumentavano le sperenzze di rimettere tutto a posto e di poter riaprire. Lo stesso pensavano alla cooperativa Golfo degli angeli, che in zona ha due stabilimentini. E’ stato un falso allarme, causato probabilmente da un disguido tra polizia municipale e Protezione civile: gli operai che hanno operato nel cantiere per quasi due settimane per prelevare l’amianto trovato nella sabbia hanno concluso il loro lavoro ma adesso bisogna levare la struttura che fa assomigliere il Poetto ad una zona a mrischio nucleare. Bisogna levare le reti metalliche che hanno impedito l’accesso e i teli di rete verde che non consentivano di vedere cosa succedeva in spiaggia, divisa in settori e ulteriormente nei tratti considerati a maggiore rischio. Conclusine? I bagnanti sono ritornati indietro con sdrai, lettini e ombrelloni, lanciandosi alla ricerca di un posto libero più avanti, dove però c’era il tutto esaurito dalle 9 del mattino. Insomma, solo da questa mettina saranno avviati i lavori di smontaggio e poi si potrà iniziare la fase due della bonifica, quella che va dalla sesta fermata alla spiaggia dell’ex Ospedale Marino: reti metalliche e teli chiuderanno quel tratto di Poetto per una decina di giorni (se andrà tutto secondo i tampi previsti) e poi si avvierà la fese di smontaggio prima della fese tre, quella finale, sino allo stabilimento dell’Ottagono. E’ facile pensare che a questo punto i lavori continueranno per quasi tutto il mese di luglio, con grande contentezza dei bagnanti e dei gestori dei baretti. Ma ieri è stato un altro weekend di un tratto di spiaggia vuoto e un altro dove era impossibile passare, con gli stabilimenti del D’Aquila e del Lido pieni e gli stabilimenti militari dove non si trovava un ombrellone libero. In molti anche ieri si chiedevano come mai certe zone sono state salvate dalla bonifica: come se venti, correnti e onde non arrivassero dappertutto. Va così, per questa estate al Poetto bisognerà convivere tra chi se la prende col Comune (ma perchè?) e chi pensa che sia stata tutta una messinscena. Il sospetto che qualcosa di strano è successo resta ma sarò il magistrato a dirlo.