GIOVEDÌ, 16 OTTOBRE 2008
Pagina 1 - Cagliari
Comune. Il centrodestra diviso anche sulle poltrone delle commissioni
Scontro aperto tra i consiglieri sul futuro dello stadio
ROBERTO PARACCHINI
CAGLIARI. Secondo l’opposizione i consiglieri di maggioranza tra poco «passeranno alle mani». Ma si sa, la minoranza fa il suo mestiere e ha tutto l’interesse a ingrandire i dissidi interni ai partiti di centrodestra che sostengono il sindaco. Tuttavia se non vi sano incontri di boxe (come avvenuto in altre consiliature) la situazione non è idilliaca. Vediamo.
Una settimana fa è mancato il numero legale perchè quattro consiglieri di maggioranza (Claudio Tumatis, Lavoro e quartieri; Aurelio Lai, Uds; Alessandro Serra e Franco Fiori, entrambi An) hanno abbandonato l’aula facendo mancare il numero legale. Un incidente? Proprio no. Più di una volta An ha assunto posizioni indipendenti come nel caso dell’accordo di programma per il Betile e Sant’Elia. In quell’occasione i consiglieri di Alleanza nazionale votarono contro la delega al sindaco Emilio Floris per firmare l’accordo assieme alla Regione (intesa, un mese dopo, non ratificata dalla maggioranza del Consiglio). Continuiamo: circa due settimana fa Marisa Depau (Pd) è stata eletta presidente della commissione consiliare per le Politiche sociali. L’anomalia sta nel fatto che tutti i responsabili di questi organismi sono della maggioranza (ad eccezione di quello legato allo Statuto). La nomina della Depau è stata possibile, infatti, solo perchè nella maggioranza non si è trovato un accordo e il giorno dell’elezione i gruppi del centrodestra hanno disertato la commissione. Oggi questi ultimi vorrebbero che la consigliera del centrosinistra si dimetta, ma la Depau ha già risposto picche.
Come si vede i problemi sono anche intrisi di forte idealità, legati - sia detto in senso letterale - alle poltroncine delle presidenze delle commissioni. Ma la novità non sta tanto nel fatto che questi incarichi vengano divisi secondo il classico manuale Cencelli (numero di posti in rapporto ai consiglieri eletti), bensì nel fatto che non ci si metta d’accordo. In precedenza un fatto analogo c’era stato per la scelta del nuovo presidente del Consiglio (dopo la scomparsa di Ghigo Solinas). Il sindaco Emilio Floris propendeva sin da subito per Sandro Corsini (Forza Italia e attuale presidente, che sta dimostrando di saper bene operare), ma la nomina venne rinviata di alcune settimane proprio per i dissidi interni alla maggioranza. Un altro evento ha riguardato la guida della commissione allo Sport (lasciata vacante da Corsini). Gli accordi precedenti prevedevano Claudio Tumatis, ma alla fine venne eletto Stefano Schirru (Forza Italia).
Altre questioni irrisolte vi sono anche all’interno dell’Udc, soprattutto per la questione dello stadio, che divide la maggioranza (e crea qualche problema anche in minoranza). Recentemente il capo gruppo del partito di Ferdinando Casini, Efisio Pireddu, più Lino Bistrussu (Riformatori), Ettore Businco (Udc) e Schirru hanno firmato un documento in cui si chiede che la vicenda dello stadio (la proposta di un nuovo impianto di Massimo Cellino, presidente del Cagliari calcio) venga vista alla luce del sole e non all’interno di una commissione (come proposto dal primo cittadino), con in più il parere negativo all’abbattimento del Sant’Elia. Massimiliano Tavolacci (Udc, presidente commissione Urbanistica) è invece in prima fila a favore del progetto del Cagliari calcio.