GIOVEDÌ, 16 OTTOBRE 2008
Pagina 4 - Sardegna
SICUREZZA E PRIVACY Fa discutere il ricorso alle nuove tecnologie
CAGLIARI. La mappa delle telecamere non sarà casuale. Cagliari e tutta l’area metropolitana sono state censite in modo esatto: da Sant’Elia al Margine Rosso, da San Michele alla statale 554 si è condotta un’analisi basata sui precedenti storici e poi sul rischio che tutti i reati, non soltanto l’incendio doloso di auto, si possano ripetere. Il tema si è allargato, sono state raccolte altre esperienze e non si è sottovalutato che in ballo c’è la privacy di una città.
«La viabilità di accesso al capoluogo - spiega il viceprefetto - è tenuta in considerazione: la 554, ma anche l’asse mediano di scorrimento, la strada per Villasimius, la statale 125. Per fare un esempio: si è studiato quali possano essere le vie di fuga successive a una rapina e si è ragionato su ciò che occorre per individuare i momenti in cui i fatti sono avvenuti». Il viceprefetto Bruno Corda che ha seguito in prima persona tutto il progetto lo sottolinea: non si deve pensare che ci saranno decine di uomini notte e giorno in sale sparse nel territorio a guardare scorrere le immagini. Corda spiega che l’approccio sarà del tutto diverso. Per tornare agli incendi di auto: se nella zona del rogo ci saranno telecamere, si prenderanno i filmati nell’arco orario in cui l’incendio si è sviluppato e soltanto quella porzione sarà decodificata per essere letta. Un esempio sono le telecamere per il controllo del traffico stradale: riprendono soltanto la targa delle auto, le persone dentro la vettura non si vedono. L’idea di allargare la rete delle telecamere e anche la loro sfera di controllo è nata proprio sulla strada e sulle necessità del traffico. In Castello gli incendi sono praticamente finiti quando si è deciso che i vigili urbani pattugliassero con cura tutto il quartiere. Ma anche le telecamere sono state individuate come deterrente: qui è più facile che altrove perché Castello è un quartiere arroccato su un colle, naturalmente circoscritto, con porte di accesso. Adesso una telecamera per ogni ingresso è stata installata per scoraggiare chi vuol entrare nelle ore in cui il transito è possibile soltanto per i residenti. Al momento non funzionano, ma l’intenzione (e la convinzione di chi crede nel progetto) è che quando potranno essere attive, il raggio d’azione potrà riguardare anche gli incendi delle auto in sosta lungo la strada. In passato Castello è stato uno dei quartieri più colpiti e nella famosa notte del novembre 2006 le fiamme di due auto arrivarono fino al primo piano di una vecchia palazzina e danneggiarono una scuola al punto che il giorno dopo non ci fu lezione.