Nomadi
PALAZZO BACAREDDA Il gruppo dei democratici difende la linea Zedda e annuncia che la bonifica durerà due anni e costerà due milioni. Rodin: «Le villette? Le case assegnate? Tutte falsità»
Nessun favoritismo per le case né pioggia di soldi per i Rom. Il gruppo del Pd in Consiglio comunale difende la linea presa dall’a m m i n istrazione comunale per l’inclusione sociale dei nomadi che entro il 2 luglio dovranno abbandonare il campo inquinato. «Rispetto ai costi sostenuti in questi anni per il campo, non c’è davvero proporzione - ha spiegato Fabrizio Rodin, presidente della commissione Politiche sociali - stiamo parlando di un contributo a chi non si potrà permettere l’affitto e di una spesa, temporanea, di 90 euro al mese a persona». Sulle case che sarebbero sottratte ai cagliaritani per essere date ai Rom si sprecano le leggende metropolitane. «Le villette? Le case assegnate? Tutte falsità - precisa Rodin - non avremmo potuto farlo per legge: esistono delle graduatorie e se dovessimo assegnare una casa senza tenerne conto ci esporremmo a un ricorso al Tar perso in partenza». Una volta trasferiti gli ospiti del campo-discarica ci vorranno due anni e due milioni di euro per la bonifica. «Un calcolo ancora approssimativo - ha spiegato il presidente della commissione Servizi tecnologici Fabrizio Marcello - ma legato a quello che sembra un dato ormai confermato: la bonifica potrebbe spingersi sino a dieci metri di profondità » . Il capogruppo Pd difende la linea della giunta Zedda. «Un percorso corretto e coerente per risolvere un problema che si trascinava da tanto tempo - ha detto Davide Carta - degrado ambientale, problemi per le aree circostanti per i continui incendi, ma anche una questione che andava affrontata sul piano sociale». Tutti sono d’accordo che quel campo andava chiuso. «Un esperimento non riuscito questo degli ultimi diciassette anni - ha commentato Maurizio Chessa, presidente della commissione Lavori pubblici - perseverare sarebbe davvero diabolico