Clamoroso risultato dei ballottaggi nelle roccaforti del Pdl
Esulta il Pd. Cappellacci: trionfa l'astensionismo
La Sardegna conferma la virata a sinistra iniziata con la consegna di Cagliari ai vendoliani di Sel e a Massimo Zedda. Ieri il centrosinistra, ricompattatosi sulle ceneri di uno spaccatissimo centrodestra, ha conquistato anche Oristano e Alghero, che vale come un capoluogo di provincia.
Entrambi, prima di essere commissariati, erano guidati da coalizioni di centrodestra.
Nel capoluogo del centro Sardegna Guido Tendas, appoggiato Pd, Sel, Idv, Rc, Upc e da due liste civiche, ha ottenuto il 57,7% delle preferenze , mentre Giuliano Uras, sostenuto, da alcune liste civiche, Psd'Az, Uds, Fli e Fortza Paris, si è fermato al 42,1%: non si era apparentato con gli altri due sconfitti del centrodestra al primo turno, Salvatore Ledda, delfino di Mario Diana, e Andrea Lutzu, candidato ufficiale del Pdl.
Ancora più eclatante la vittoria del Pd ad Alghero, a lungo guidata dal berlusconiano di ferro Marco Tedde. Stefano Lubrano, indipendente ma con la tessera del Pd, ha stravinto il duello con Francesco Marinaro che, a spoglio appena cominciato, non ha esitato a telefonare all’avversario per riconoscere la sconfitta e complimentarsi. Nel frattempo i sostenitori del nuovo sindaco, a centinaia, hanno invaso le strade per festeggiare. Lubrano, sostenuto da Pd, Idv, Upc e alcune liste civiche, ha ottenuto il 55,9% dei voti. Marinaro, alla guida di una lista con Fli, Pdl, Udc, Riformatori e Sardisti si è fermato al 44,1%.
«Non esiste competere per perdere: alla città serviva una scossa forte e la mia esperienza di quattro anni in Confindustria potrà solo essere utile», ha commentato a caldo Lubrano. Quella di Oristano «è una vittoria che va al di là dei numeri con i quali abbiamo cominciato, numeri che si sono moltiplicati perché le nostre idee sono entrate nel cuore dei cittadini che stanno bene e di quelli che soffrono».
Dopo la vittoria, è stato il momento dei commenti. Una grande vittoria, per il centrosinistra. Una grande vittoria dell’assenteismo, per il governatore Cappellacci, che però deve fare i conti con una sconfitta del centrodestra che, oltre a essere cattivo presagio per le prossime regionali, è considerata un giudizio sull’operato della giunta regionale. Esulta il segretario del Pd Bersani: «È l’ulteriore conferma dell’esito positivo delle amministrative del 2012. L'apertura e il coinvolgimento di società e movimenti premiano il coraggio e la generosità del Partito democratico». Caustico e pungente come sempre D’Alema: «Naturalmente i giornali scriveranno che hanno perso i partiti, ma noi tra i partiti che hanno perso, avendo vinto, ci troviamo un po’ meglio di quelli che hanno perso avendo perso». L’analisi di Cappellacci si sofferma invece su chi alle urne non ci è andato. «Mi pare che l'assenteismo l’abbia fatta da padrone, segno che qualcosa non va nella politica». Dunque ora «si deve continuare a ragionare sulla crisi della politica e dei partiti».
(Sara Panarelli)