26/06/2012 17:39
Primo piano
Smontaggio delle strutture e concorso di idee internazionale, così come chiarito più volte in Consiglio comunale. Parte la prima fase del rilancio dell’Anfiteatro romano di Cagliari: al via i lavori di rimozione della platea e del primo anello della legnaia che ricopre il monumento e ne ostruisce la vista. Da questa mattina sono al lavoro gli operai della ditta che una ventina di giorni fa si è aggiudicata i lavori. Procedono con le operazioni di smontaggio della platea, del primo anello e di tutte le strutture che non poggiano sul monumento: lavori che dovrebbero durare 90 giorni. Successivamente, in accordo con il Mibac e la Soprintendenza, si procederà alla rimozione completa delle strutture in legno e tubi innocenti. Sempre in accordo con la Soprintendenza saranno individuate le linee guida per il concorso di idee internazionale che restituirà definitivamente l’Anfiteatro – uno dei tre scavati nella roccia ancora esistenti – alla città e ai suoi visitatori: nelle idee dell’Amministrazione sarà ancora un luogo di spettacolo compatibile con il monumento che dovrà essere visitabile in ogni sua parte. Sui motivi della chiusura dell’Anfiteatro intervenne, mentre erano in corso indagini della Procura della Repubblica, anche l’allora ministro Galan rispondendo a un’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Federico Palomba. Le strutture presenti all’interno del sito archeologico, sottolineò, “furono realizzate nel corso del 1999 a seguito di autorizzazioni rilasciate dalla competente soprintendenza per i beni archeologici in forma condizionata, tanto sul progetto preliminare (nell’ottobre del 1998), quanto sul progetto definitivo (nel novembre dello stesso anno). Entrambe le autorizzazioni furono rilasciate in considerazione delle caratteristiche di assoluta rimovibilità di tutte le strutture previste dal progetto, caratteristiche chiaramente rilevabili in entrambi i gradi di progettazione”. Lo stesso Galan, ripercorrendo le varie fasi dal 2000, sottolineò come “un primo sopralluogo effettuato dal responsabile del laboratorio di restauro della soprintendenza già nel maggio 2010 (nota prot. 3613 del 4 giugno 2010) ha evidenziato la «complessità dei fenomeni» che determinano condizioni di «degrado accelerato» dell’anfiteatro romano di Cagliari; tali fenomeni risultano amplificati e aggravati proprio dalla presenza delle infrastrutture per spettacoli, che hanno alterato sensibilmente le condizioni microclimatiche delle strutture, accelerando fortemente tutte le alterazioni dovute a dinamiche di tipo fisico, chimico e microbiologico. Le risultanze del sopralluogo effettuato dal laboratorio di restauro sono state recentemente confermate dal sopralluogo effettuato da tecnici dell’istituto superiore di conservazione e restauro (Iscr) del Mibac, appositamente invitati; la relazione trasmessa dal direttore dell’Iscr con nota prot. 1851134.13.02 del 21 marzo 2011, e trasmessa dalla soprintendenza al comune di Cagliari con la succitata nota prot. 1782 del 29 marzo 2011 ribadisce esplicitamente la necessità e urgenza della rimozione delle infrastrutture per spettacoli, confermando le risultanze del precedente sopralluogo della soprintendenza e rilevando come oltre ad accelerare sensibilmente i degradi in corso, la presenza delle infrastrutture per spettacoli impedisca ogni intervento corretto di diagnosi, manutenzione e conservazione del bene culturale, condannandolo di fatto alla totale assenza di interventi conservativi”. Da qui, e dalle numerose relazioni degli organi di vigilanza e della magistratura, l’impossibilità di effettuare ancora concerti e spettacoli all’Anfiteatro. Concerti che l’estate scorsa si sono svolti alla Fiera, grazie alla collaborazione tra l’Amministrazione comunale e l’Ente, e che quest’anno si terranno nella nuova Arena Concerti di Sant’Elia, i cui lavori sono in fase di completamento.