27/06/2012 01:35
Primo piano
Se anche Gennaro Fuoco, unico esponente della destra in consiglio comunale, vota a favore del registro delle coppie di fatto, significa che in questa citta qualcosa è cambiato davvero, nonostante le figur’e Farris. Se il più giovane esponente del Pd, Matteo Lecis Cocco Ortu, si ribella alla logica del monopolio dei giornali, significa che anche l’informazione in questa città non ha più padroni. Se le coppie gay da oggi avranno gli stessi diritti di quelle eterosessuali, vuol dire che forse non sarà soltanto il pezzo di carta sbandierato da un sempre più vetusto Pdl fuori dai tempi. Il registro certificherà che nascondersi non sarà più un percorso obbligato: uomini e donne che scelgono di amare lo stesso sesso saranno per la prima volta nella storia riconosciuti a Cagliari, ben oltre le “esternazioni da Gay Pride” sottolineate da qualcuno. Stranamente il Centro è rimasto al centro: Udc e Riformatori sono i partiti che insieme al Pdl sono i più scettici sulle coppie di fatto, sarà bene ricordarcelo. La vera sfida però appare un’altra: il Comune ha annunciato uguali diritti per chi non è sposato ma convive sul fronte delle case popolari e dei servizi sociali. Resta da vedere quale sarà davvero l’effetto di questo registro, se cioè resterà solo uno slogan o alla prova dei fatti si tramuterà in benefici concreti per uomini e donne, uomini e uomini, donne e donne che convivono. E che come ha detto scherzando Claudio Cugusi del Pd, magari stanno insieme anche soltanto per il gusto di farsi compagnia, e “di guardare Bruno Vespa alla tv”. Certo, dire sì alle unioni civili è la classica “cosa di sinistra”, quella che un D’Alema neo alleato di Casini non avrebbe fatto facilmente. Ma sorprende il dato opposto: che anche il centrodestra si dica semi favorevole rendendosi conto finalmente che la società sta cambiando. Che non se ne discute più soltanto nei circoli delle pizzette. La società cagliaritana che cambia la politica e mai più l’esatto contrario. A dire il vero Giuseppe Farris si è contraddetto anche questa volta: prima ha assicurato che il suo partito avrebbe votato in piena coscenza senza alcun diktat, pochi minuti dopo ha annunciato invece il voto contrario alle coppie di fatto. Quindi la destra finiana si è dimostrata più progressista di quella ormai ex berlusconiana. Francesca Ghirra ha ricordato che il primo Comune a istituire il registro era stato Banari, in provincia di Sassari. Cagliari ci ha messo un po’ troppo tempo, ma è normale vista la sua storia amministrativa. Ben 25 sono stati ieri sera gli interventi in consiglio comunale, anche se c’era chi sbadigliava e implorava il presidente Depau di sospendere la seduta per rinviarla al giorno dopo. Un groviglio di posizioni a volte difficile da interpretare? Veleno Parlante.