26/06/2012 22:09
Primo piano
E’ alta la preoccupazione e anche l’indignazione dei proprietari dei baretti per la chiusura della Quarta e Quinta fermata, causa amianto. Questa sera si è svolta un’assemblea al Corto Maltese, dove sono sfociate tutte le perplessità e gli sfoghi. Alessandro Murgia, dello stabilimento Emerson, nella quarta fermata, ha affermato di avere 26 dipendenti in cassa integrazione. Il suo baretto è stato smontato nel lato verso il mare e si spera che la chiusura sia davvero, come è stato detto, di soli due giorni. Ha parlato anche Gigi Loi del Golfo degli Angeli, che ha dovuto chiudere due stazioni, compromettendo in gran parte l’attività: “Una situazione insostenibile – ha detto – perché, mentre i bagnanti possono cambiare spiaggia, noi siamo vincolati al nostro luogo di lavoro”. Anche i residenti in quelle zone non sono comunque tranquilli, perché abitare vicino alla spiaggia può essere altrettanto pericoloso per l’impatto amianto. C’era anche Raffaele Lorrai, ex assessore comunale ai Lavori pubblici, residente della zona, che ha protestato contro quella che egli ritiene eccessiva cautela, dato che ha detto di aver visto circolare vigili senza mascherina, per cui il metodo d’intervento è senza dubbio sbagliato. Oltre le proteste per il lavoro e la perdita economica, c’è anche chi è davvero preoccupato per la propria salute, come ha detto Francesco Sanjust, residente nel luogo. Quindi va bene la solidarietà, ma prima di tutto è da salvaguardare l’incolumità